Per tutti gli appassionati del cine-fumetto e per coloro che non hanno ancora avuto modo di apprezzarlo, l’ “Arrampicamuri” più famoso del mondo cinematografico e del fumetto è tornato sul grande schermo, portando con sé tutto il bagaglio di effetti speciali che hanno caratterizzato i primi due episodi, e che in quest’ultimo film appaiono ancor più spettacolari e perfezionati.

Questa volta Spider Man/Peter Parker (Tobey Maguire) deve fare i conti con tre nemici: Harry Osborn (James Franco) che vuole vendicare la morte del padre, credendo che Spider Man ne sia stato la causa; l’Uomo Sabbia (Thomas Haden Church) omicida dello zio di Peter; Venom, essere alieno simbiontico che si impossessa prima del corpo e della mente di Spider Man, tirandone fuori un insospettabile lato oscuro e costringendolo quindi a combattere contro se stesso.Onnipresenti anche in questo episodio la zia May (Rosemary Harris) e la tanto amata Mary Jane (Kirsten Dunst).

Due sono gli aspetti che saltano subito agli occhi degli spettatori: i sempre più innovativi e sbalorditivi effetti speciali utilizzati, e il lato “dark” di Peter Parker/Spider Man che scopriamo solo in questo film. Effetti speciali ne vediamo di tutti i colori: oltre le solite “passeggiate” e i saltelli qua e là di Spidey per i grattacieli di New York, assistiamo alla scena di una gru che distrugge un grattacielo e determina la caduta nel vuoto di una ragazza, con un effetto talmente veritiero da provocare la sensazione di precipitare davvero. Inoltre gli spettacolari combattimenti di Spider Man contro l’Uomo Sabbia, Venom e Goblin Junior, sono tutti accompagnati da effetti sonori incredibilmente realistici che fanno sentire lo spettatore al centro dell’azione (ma tutto ciò sarà forse anche merito della partecipazione al film di Steven Spielberg come produttore esecutivo?!).

E poi, ecco il nuovo volto di Peter: in questo episodio salta fuori l’anima “dark” del protagonista, sollecitata dalla presenza nel suo corpo dell’essere alieno simbiontico Venom, il quale accentua tutti i sentimenti negativi di Peter, e non solo: il nostro eroe diventa vendicativo, spregiudicato, tira fuori un’ironia sadica che al buon vecchio e timido Peter non sarebbe mai venuta in mente. Il desiderio di vendetta e la sete di potere vengono sagacemente rafforzati e portati alla luce anche sul piano estetico con la nuova tuta nera, una nuova pettinatura di Peter e un nuovo make-up più profondo e misterioso. Anche il carattere del protagonista risente della presenza estranea di Venom, regalandoci momenti di comicità, a volte però un po’ troppo prolungati, tanto da sembrare una parodia del personaggio stesso.

Ma in Spider Man c’è sempre spazio per i buoni sentimenti, e in questo episodio come non mai primeggiano l’amicizia, l’amore, la lealtà; un posto speciale per il perdono e per la troppo facile inclinazione al pentimento e al sacrificio da parte dei nemici stessi, nota leggermente stonata rispetto all’idea di “cattivi” conferita loro durante il film.

Come nei due precedenti film, anche in quest’ultimo l’interpretazione degli attori è ottima, da Tobey Maguire, a cui il ruolo di Uomo Ragno sembra cucito addosso, a Kirsten Dunst brava come sempre a interpretare una Mary Jane eternamente indecisa tra Harry e Peter, fino al simpatico direttore del Daily Bugle J.J.Jameson, interpretato da J.K. Simmons.

I costumi sono come sempre perfetti, quasi fossero stati disegnati, come in un fumetto, direttamente sul corpo degli attori; le musiche adeguatamente scelte per le varie scene che accompagnano e per gli stati d’animo che vogliono sottolineare: dalla paura, all’angoscia fino all’ironia più accesa.

Così, Sam Raimi, shakerando sabbia, veleno, ragnatele e un pizzico di romanticismo, è riuscito a creare un cocktail di fantasia ben dosato che non addormenta lo spettatore, ma che, al contrario, lo tiene lucido e sveglio per tutta la durata del film.