Continuano gli esami degli imputati nel processo sulle presunte collusioni tra politica, imprenditoria e mafia nel Catanese. Al microfono anche l'imprenditore di Motta Sant'Anastasia, amico di infanzia del presunto capo provinciale di Cosa Nostra etnea. «Quando era in carcere, ho dato alla moglie 40-50mila euro», racconta. Un aiuto in nome della loro amicizia e non un'estorsione, come invece sostengono i magistrati. Tra gli amici di Pesce, anche il sindaco di Motta Angelo Giuffrida