La vittima non voleva che l'uomo cacciasse nel suo territorio. Dalla lite verbale i due sarebbero passati allo scontro fisico e sarebbe stato esploso il colpo. Il 47enne di Acireale è ancora ricoverato in gravi condizioni
«Sparo partito per errore», e il giudice lo libera Cacciatore 82enne accusato di tentato omicidio
Resta indagato a piede libero, con l’accusa di tentato omicidio, l’uomo di 82 anni di Ragalna che, all’alba di giovedì scorso, ha ferito all’addome con un colpo di fucile un uomo di 47 anni di Acireale, attualmente ricoverato in gravi condizioni al Policlinico di Catania. Nella mattinata di venerdì si è svolta davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catania Carlo Cannella l’udienza di convalida. L’indagato, assistito dal suo legale, l’avvocato Vittorio Carone, ha risposto alle domande del magistrato, fornendo la propria versione dei fatti su quanto avvenuto intorno alle 6 del mattino del 31 ottobre, in via dell’Abete, in territorio di Belpasso.
L’uomo avrebbe specificato che il ferimento del 47enne sarebbe stato accidentale: un colpo sarebbe partito durante la colluttazione scoppiata tra i due. Il giudice alla fine ha deciso che l’aggressore rimane indagato a piede libero, mentre ha rigettato la richiesta della pubblica accusa di lasciare l’uomo agli arresti domiciliari. Ricostruendo i fatti: la vittima, giovedì mattina poco dopo le 6.30, si è presentata con una profonda ferita all’addome dai carabinieri della stazione di Ragalna. L’uomo, residente ad Acireale ma proprietario di una casa di villeggiatura nel Comune di Belpasso al confine con Ragalna, ha chiesto aiuto ai militari specificando che a sparargli sarebbe stato un cacciatore, al quale avrebbe strappato dalle mani il fucile, che si trovava dentro a una Fiat Panda di colore verde. Cioè il mezzo con cui la vittima è arrivata a Ragalna.
All’interno dell’autovettura gli investigatori hanno effettivamente rinvenuto l’arma e, tenendo conto delle dichiarazioni della vittima, sono riusciti ad individuare l’autore dell’aggressione. Si tratta dell’82enne ragalnese indagato. I carabinieri hanno effettuato una perquisizione domiciliare all’interno dell’abitazione del pensionato, rinvenendo altri tre fucili legalmente detenuti.
Gli investigatori hanno arrestato l’uomo con l’accusa di tentato omicidio. Il magistrato di turno, vista l’età avanzata dell’indagato, aveva disposto gli arresti domiciliari. Secondo il racconto della vittima, tutto sarebbe avvenuto dopo una colluttazione in via dell’Abete. L’aggredito avrebbe mostrato una certa riluttanza sulla presenza del pensionato che stava cacciando nei pressi del proprio terreno. L’anziano avrebbe replicato che quel terreno era di proprietà dell’interlocutore. La lite verbale si sarebbe trasformata brevemente in uno scontro fisico.
Da quanto appurato l’82enne avrebbe pure sparato in aria a scopo intimidatorio, poi la rissa e lo sparo. Il suo antagonista, nonostante la profonda ferita all’addome, avrebbe avuto la lucidità di strappargli l’arma dalle mani e di mettersi in auto sulla Panda fino alla caserma di via Paternò a Ragalna. L’aggressore, invece, avrebbe preso la propria aiuto e sarebbe tornato a casa, dove è stato successivamente rintracciato dai carabinieri.