Da due giorni la Golfo Azzurro attende di sapere dove sbarcare dopo aver salvato alcuni migranti. Ma né Malta, né l'Italia forniscono indicazioni. Intanto una motovedetta militare libica prima ha minacciato - «non tornate mai più o vi spariamo» - e poi ha esploso diversi colpi in aria per allontanare gli spagnoli. Guarda il video
Spari in aria da guardacoste libici su ong spagnola «Italia non risponde e i fascisti ci insultano via radio»
Spari in aria da parte della Guardia costiera libica sulla nave della ong spagnola Open Arms, che da due giorni attende indicazioni su dove sbarcare i migranti che ha salvato due giorni fa, su ordine della Guardia costiera italiana. Il tutto sarebbe accompagnato anche dalle interferenze dell’equipaggio della nave C-Star, del gruppo di estrema destra Generazione Identitaria. È la forte denuncia che arriva da Oscar Camps, presidente della ong che ha pubblicato sulla sua pagina Twitter un video in cui si vedono e si sentono gli spari dei libici. «È successo ieri mattina alle 8.30 in acque internazionali – si legge nel commento delle immagini – una motovedetta della Guardia costiera libica, formata e finanziata dall’Unione europea, minaccia e spara su Open Arms».
Camps denuncia che da oltre 44 ore attendono, in acque internazionali, di sapere il porto di destinazione. Rifiutato lo sbarco sia da Malta che da Roma. Secondo quanto riferito all’Ansa da fonti italiane, sarebbe Malta a gestire l’operazione di soccorso di tre migranti, effettuata due giorni fa in acque internazionali, a circa cento miglia dalle coste libiche, dalla nave Golfo Azzurro della ong spagnola. Spetterebbe alle autorità di quel paese indicare il porto di sbarco. Ma Camps sottolinea che l’ordine di salvare i migranti è venuto dalla Guardia costiera italiana. Nel pomeriggio è stata data destinazione Pozzallo dalla centrale operativa della Guardia costiera di Roma.
Nel frattempo l’imbarcazione spagnola è stata prima minacciata e poi oggetto di spari in aria da parte della Guardia costiera libica in acque internazionali. Come testimonia una comunicazione via radio tra i libici e la ong, pubblicata dalla tv spagnola La Sexta, prima sono arrivate le minacce: «Abbiamo osservato l’attività degli ultimi giorni – attacca un membro della guardia costiera libica – state conducendo attività sospette. Abbiamo prove che avete contatti con i trafficanti. Non tornate, non scherzo, la prossima volta sparerò, capito?». E ancora: «Non tornate mai più, vi spareremo. Ripeto: la prossima volta sarete l’obiettivo, non ci saranno più avvisi». Dalle parole sono quindi passati ai fatti, come mostra il video girato da un membro dell’equipaggio della Golfo Azzurro.
Nel frattempo, Oscar Camps denuncia che dalla C-Star, la nave di Generazione identitaria che ha raggiunto le acque della Sar Zone (la zona di ricerca e soccorso), avrebbero ostacolato le comunicazioni della ong spagnola. «La nave fascista interrompe via radio le nostre operazioni di ricerca, per minacciarci e insultarci, utilizzando casualmente lo stesso canale».