Nella sede di via Proserpina sono in servizio 28 persone. Più della metà delle quali avrebbe fatto parte di un sistema di timbrature taroccate per attestare la presenza a lavoro di colleghi, in realtà, assenti. La procura ha notificato la chiusura delle indagini
Sostare, indagati 17 presunti «furbetti del cartellino» Coinvolto anche il coordinatore del servizio rimozione
«Sostare ha 197 dipendenti, non possono essere infangati tutti». Il presidente della Sostare, la partecipata comunale che si occupa delle strisce blu nel territorio del Comune di Catania, non nasconde quella che definisce, forse con un eufemismo, «amarezza». Il numero del settimanale I vespri, in edicola questa mattina, ha reso nota la notizia dell’indagine a carico di 17 dipendenti, accusati di truffa, perché rientrerebbero anche loro nell’ormai corposa categoria dei «furbetti del cartellino». In base a quanto si apprende, le 17 persone lavorano nel servizio rimozione della partecipata, nella sede di via Proserpina. Vale a dire il parcheggio all’interno del quale vengono portate le macchine ritirate con il carroattrezzi poiché non in regola con la sosta. La procura etnea ha notificato gli avvisi di chiusura delle indagini lo scorso giovedì 4 aprile. «Io l’ho saputo direttamente dai dipendenti – dice Luca Blasi – Una volta che avrò visto gli atti, valuterò i provvedimenti disciplinari da prendere. E vorrò capire anche il danno materiale, oltre che morale, che è stato arrecato alla nostra società».
Da quanto risulta a questa testata, le indagini sarebbero partite poco meno di un anno fa. Pare proprio su impulso del presidente dell’azienda, che avrebbe delegato la polizia municipale per operare delle verifiche sull’intero blocco dei dipendenti. Cioè 197 persone, i cui uffici sono suddivisi tra via Aldebaran (nella zona del Lungomare) e via Proserpina, nei pressi di piazza Lincoln. Mesi di verifiche avrebbero portato a documentare episodi della pratica, a quanto pare diffusa, per cui i colleghi si scambiassero i cartellini per timbrare, pur non essendo presenti sul posto di lavoro. Da questi accertamenti sarebbe partita la comunicazione di notizia di reato alla procura di Catania e la conseguente apertura del fascicolo, affidato al gruppo che si occupa di reati contro la pubblica amministrazione (quello coordinato dal procuratore Fabio Regolo).
Non è ancora chiaro quanti e di che tenore siano gli episodi ai quali si fa riferimento, quello che è certo è che tra le persone coinvolte c’è anche il coordinatore del servizio rimozione. Una squadra che conta, in totale, 28 dipendenti, tra i quali anche autisti e custodi. Ed è a queste ultime due categorie che apparterrebbero gli altri 16 indagati. Il coordinatore dovrebbe essere spostato dal luogo in cui presta servizio già nei prossimi giorni. Mentre, a partire da lunedì, Sostare dovrebbe fare richiesta di accesso agli atti al tribunale di piazza Verga. Poiché i tempi per un eventuale provvedimento disciplinare (incluso il licenziamento) non sono compatibili con quelli di una possibile richiesta di rinvio a giudizio da parte dei magistrati. «Nel caso si arrivasse a un processo – conclude Blasi – posso dire fin d’ora che la Sostare chiederà di costituirsi parte civile».