Soccorso alpino: rimborsi solo con bollo Bisagna: «Invito i volontari a non pagare»

I lavoratori autonomi che come volontari operano nel soccorso alpino dovranno pagare 32 euro di marche da bollo, per ottenere dallo Stato un rimborso spese lordo da 74 euro. Una notizia che viene definita «una beffa surreale della burocrazia italiana, un incubo kafkiano», dal presidente del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico siciliano, l’avvocato Giorgio Bisagna. E che ha già scatenato le proteste dei volontari del Cnsas a livello nazionale, con una interrogazione parlamentare presentata dal deputato veneto del Partito democratico Roger De Menech.

La novità viene infatti da una interpellanza rivolta da alcuni uffici territoriali del ministero del Lavoro, che si occupano di approvare i rimborsi, all’Agenzia delle entrate, che ha risposto il 13 giugno chiarendo che «sulle istanze dirette agli uffici e amministrazioni dello Stato tendenti ad ottenere l’emanazione di un provvedimento amministrativo vanno apposte due marche da bollo da 16 euro». Una richiesta che vale «il 44 per cento del rimborso per ogni lavoratore autonomo, al quale si aggiungono le ritenute d’acconto e le altre tasse. Senza considerare le trafile burocratiche, che richiedono la produzione delle richieste in duplice copia firmate dal sindaco, rimangono 15 euro», spiega Bisagna. Nulla di nuovo, invece, per i lavoratori dipendenti: «La richiesta in quel caso continuerà a farla il datore di lavoro tramite l’Inps», spiega l’avvocato.

La nuova disposizione non è ancora stata recepita dagli uffici siciliani, ma sul tema Bisagna – che da tempo denuncia la mancanza di una convenzione tra la Regione Sicilia e il Cnsas – è speranzoso: «Ci auguriamo che l’assessorato regionale al Lavoro sia sensibile al tema», continua Bisagna. «Ma se la nuova disposizione dovesse essere applicata – continua Bisagna – noi inviteremo i volontari a presentare le istanze senza apporre le marche da bollo. Una disposizione del genere significa far morire definitivamente il Corpo di soccorso alpino, che per legge è il riferimento per operare in ambienti impervi», conclude il presidente regionale del Cnsas.

[Foto del Corpo soccorso alpino e speleologico Sicilia]

Leandro Perrotta

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