Siracusa, l’Asp8 risponde al grillino Zito «Le richieste esulano dal diritto d’accesso»

«L’Azienda non si ritiene obbligata a dare seguito alle richieste. Ciò in quanto le stesse esulano dal dettato normativo e giurisprudenziale sul diritto di accesso». Continua la polemica, iniziata ieri, tra il deputato regionale del Movimento 5 stelle Stefano Zito e l’Asp 8 di Siracusa. Motivo: troppe richieste di documenti da parte del deputato grillino, membro della commissione regionale Sanità. Con l’azienda che, dopo 24 ore da un primo avviso, nel quale annunciava «un approfondimento giuridico sul diritto di accesso agli atti», ha comunicato poche ore fa la conseguente negazione degli atti da consultare. «Le copiose e incessanti richieste stanno mettendo a dura prova gli uffici amministrativi di questa azienda.

Stefano Zito

E rischia di intralciare le attività istituzionali e il buon andamento della pubblica amministrazione», scriveva ieri l’azienda sanitaria al deputato, che non ha mancato l’occasione per leggere il documento nell’aula dell’Assemblea regionale siciliana. «La prima richiesta l’ho fatta il 6 dicembre 2012, sono solo undici mesi che aspetto una risposta», afferma Zito davanti ai colleghi dell’Ars, lanciando anche un sospetto sul motivo della inattesa risposta. «Erano richieste su atti di nomina e spostamenti del personale, sull’utilizzo delle apparecchiature. Chissà perché non vogliono rispondere, signor presidente», ha affermato il deputato del M5s. La lettera è poi finita online sulla pagina Facebook di Zito, con centinaia di condivisioni, articoli sui quotidiani nazionali e un vero moto di indignazione verso l’Asp siracusana.

Chiamata in causa, l’azienda ha risposto alla critiche con un comunicato solo dopo 24 ore, nel pomeriggio di oggi. Una dichiarazione congiunta del commissario straordinario Mario Zappia e del direttore sanitario Anselmo Madeddu, che non solo riconferma il contenuto della lettera rivolta a Zito, ma rincara la dose. «Non si comprende lo scopo delle richieste dell’onorevole Zito, che non ha un potere inquisitorio che, nell’ordinamento giuridico è rimesso ad altri poteri dello Stato», rispondono Zappia e Madeddu. «E’ chiaro che l’Azienda ha il dovere di fornire quanto previsto dalle legge – continuano i due dirigenti dell’Asp 8 – ma diversamente da quanto affermato inopportunamente, non ha nulla da nascondere. Finora abbiamo consegnato al deputato numerosi dati e informazioni», spiegano Zappia e Madeddu. L’azienda sanitaria, nella lettera resa pubblica da Zito, definiva le richieste «senza precedenti nella storia». Circostanza della quale Zito si ritiene «orgoglioso, perché nessuno aveva mai chiesto certi documenti». Che, a sentire l’Asp8, non verranno mai forniti. «Ad altre richieste, invece, come complesse elaborazioni tecniche, compilazioni di elenchi, o il compimento di altre attività onerose per gli uffici amministrativi e sanitari con notevole intralcio dell’attività istituzionale – concludono i dirigenti Zappia e Madeddu – l’Azienda non si ritiene obbligata a dare seguito».


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«L’Azienda non si ritiene obbligata a dare seguito alle richieste di accesso agli atti». Ci hanno messo 24 ore per pronunciare un secco «no» il commissario straordinario Mario Zappia e il direttore sanitario Anselmo Madeddu, dell'Azienda sanitaria provinciale 8 aretusea. La risposta era attesa dopo che il deputato regionale del Movimento 5 stelle Stefano Zito aveva reso pubblica una lettera della struttura, nella quale si lamentava che le troppe richieste «senza precedenti» di documenti da parte dell'onorevole avrebbero «intralciato il lavoro amministrativo», motivo per il quale sarebbe iniziato «un approfondimento giuridico sul diritto di accesso agli atti». Approfondimento, a quanto pare, già concluso

«L’Azienda non si ritiene obbligata a dare seguito alle richieste di accesso agli atti». Ci hanno messo 24 ore per pronunciare un secco «no» il commissario straordinario Mario Zappia e il direttore sanitario Anselmo Madeddu, dell'Azienda sanitaria provinciale 8 aretusea. La risposta era attesa dopo che il deputato regionale del Movimento 5 stelle Stefano Zito aveva reso pubblica una lettera della struttura, nella quale si lamentava che le troppe richieste «senza precedenti» di documenti da parte dell'onorevole avrebbero «intralciato il lavoro amministrativo», motivo per il quale sarebbe iniziato «un approfondimento giuridico sul diritto di accesso agli atti». Approfondimento, a quanto pare, già concluso

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