A spiegarlo sono gli inquirenti dell'inchiesta Tonnara che la notte scorsa ha portato all'arresto di 16 persone accusate di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. I canali di approvvigionamento erano a Messina e Catania. Gli esponenti del gruppo criminale avevano anche fatto una maglietta
Siracusa, il business della cocaina alla Tonnara «Piazza di spaccio gestita come in Campania»
Settemila euro nei giorni normali, molti di più sotto le feste. Gli affari della Tonnara – la piazza di spaccio siracusana compresa tra la via Aldo Carratore e il viale Santa Panagia – erano quotidiani. Un business strutturato, che sfruttava la posizione isolata dell’area, a nord della città, e godeva di una ripartizione di compiti tali da oliare alla perfezione la macchina criminale. È quanto scoperto dai carabinieri del comando provinciale di Siracusa, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla procura distrettuale antimafia di Catania, e che la notte scorsa ha portato in manette 16 persone.
L’indagine, iniziata nel 2016, ha portato alla custodia cautelare per il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. La droga più smerciata era la cocaina, seguita dall’eroina. Poco spazio, invece, per le droghe leggere. «Indagare non è stato semplice – commenta il comandante provinciale dei carabinieri di Siracusa Luigi Grasso -. Le aree erano presidiate da vedette e in più di un’occasione le vie d’accesso bloccate da bidoni o tronchi di albero posizionati in mezzo alla strada per rendere difficoltoso l’accesso alle forze dell’ordine».
La coca arrivava in città tramite due canali di approvvigionamento: uno che porta a Messina, l’altro a Catania. «La qualità del taglio era molto elevata – spiega il comandante del nucleo investigato Vincenzo Alfano -. La criminalità siracusana ricorda sempre più quella campana, specialmente per quanto riguarda la gestione delle piazze di spaccio, che sono indipendenti l’una dall’altra». La spregiudicatezza delle attività dell’organizzazione emergerebbe anche da un fatto di colore: una maglietta con sopra la stampa di un distributore di dosi di cocaina e impressa la scritta del civico a cui suonare per rifornirsi in viale Santa Panagia. La maglietta sarebbe stata portata anche allo stadio. Nel corso dell’attività di indagine sono stati sequestrati oltre tre chilogrammi di cocaina.
I nomi degli arrestati
BRIANTE Danilo (classe 1975);
RIZZA Antonio (classe 1988);
ABELA Alessandro (classe 1986);
ALBARINO Angelo (classe 1974);
BALLOCCO Raffaele (classe 1987);
BUCCHERI Vincenzo (classe 1972);
CALCINELLA Luigi (classe 1985);
CALDARELLA Dario (classe 1984);
D’AGATA Alessandro (classe 1980);
D’IGNOTI PARENTI Massimiliano (classe 1971);
MAIELI Gaetano (classe 1979).
RIANI Giuseppina (classe 1981);
ROSSITTO Ivan (classe 1986);
SALEMI Leandro (classe 1997);
SALEMI Massimo (classe1974);
URSO Pasquale Graziano (classe 1994).