In cinquemila per rilanciare il Patto Siracusa e gridare che il Mezzogiorno ha bisogno di lavoro. Un corteo lungo, colorato, composto, che ha messo insieme, con Cgil Siracusa, Cisl Ragusa Siracusa, Uil Siracusa-Ragusa-Gela, oltre quaranta sigle laiche e cattoliche. Al fianco dei lavoratori di tutti i comparti, anche i sindaci della provincia che hanno portato in […]
Siracusa, corteo dei sindacati per «dignità e lavoro»
In cinquemila per rilanciare il Patto Siracusa e gridare che il Mezzogiorno ha bisogno di lavoro. Un corteo lungo, colorato, composto, che ha messo insieme, con Cgil Siracusa, Cisl Ragusa Siracusa, Uil Siracusa-Ragusa-Gela, oltre quaranta sigle laiche e cattoliche. Al fianco dei lavoratori di tutti i comparti, anche i sindaci della provincia che hanno portato in piazza le difficoltà degli enti locali privati delle risorse necessarie per fare fronte alle necessità e ai servizi dei cittadini.
Dietro lo striscione unitario, insieme ai segretari generali territoriali Roberto Alosi, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò, i segretari generali regionali del sindacato Michele Pagliaro, Sebastiano Cappuccio e Claudio Barone, e quelli nazionali di Cgil Cisl Uil, Gianna Fracassi, Andrea Cuccello e Tiziana Bocchi.
«Un messaggio forte, quello che parte da Siracusa, con questa mobilitazione – dicono dalle sigle sindacali – Da questo territorio parte forte il grido di lavoro e dignità. La forza dei lavoratori che sarà al centro delle altre iniziative nazionali che Cgil, Cisl e Uil hanno già in programma per i prossimi mesi».
L’Arcivescovo, monsignor Salvatore Pappalardo, ha affidato alla piazza un messaggio nel quale ha rinnovato «l’appello a una costruttiva e inedita sinergia di tutte le forze politiche, economiche e sindacali a concentrarsi su questo tema superando ogni forma di contrapposizione per la costruzione del bene comune della nostra popolazione che oggi deve ripartire necessariamente dal lavoro. Solo il lavoro libero, dignitoso e per tutti – ha aggiunto Pappalardo – può spegnere ogni tensione sociale e ogni forma di discriminazione, permettendo a ciascuno di dare il proprio insostituibile contributo alla costruzione di una città a misura di persona umana».
(Fonte: Cisl Ragusa Siracusa)