I dirigenti delle due squadre battibeccano a distanza sui fatti del match appena concluso. Al centro della polemica l'invasione di campo di alcuni sostenitori aretusei. «Non sanno perdere» afferma il presidente siracusano, Gaetano Cutrufo. «Sicurezza assente», replica l'ad etneo
Siracusa-Catania, veleno nel dopo partita Lo Monaco: «Minacce da ultras in campo»
Il derby siciliano appena concluso, tra Siracusa e Catania, non si è ancora ufficialmente concluso. Infatti, sebbene i novanta minuti abbiano sancito la vittoria aretusea per 1-0, le polemiche tra le due società non si sono affatto placate. Al centro della discussione l’invasione di campo, compiuta nel prepartita da alcuni ultras del Siracusa.
Subito dopo la gara l’amministratore delegato etneo Pietro Lo Monaco ha puntato il dito contro la macchina organizzativa aretusea. I giocatori sarebbero stati infatti sottoposti a una situazione di pericolo diretto, senza la protezione di forze dell’ordine o degli steward privati che, a detta di Lo Monaco, erano «colpevolmente e ingiustificatamente assenti».
Accuse rispedite al mittente dal presidente del Siracusa Gaetano Cutrufo che ha minimizzato l’accaduto, sostenendo che il Catania non avrebbe saputo accettare la sconfitta. «Che Pietro Lo Monaco abbia qualche limite quando si tratta di perdere non è una novità – ha dichiarato Cutrufo – sono dispiaciuto che al centro della sua danza orgiastico-mediatica priva di controllo sia finito il Siracusa». «Basterebbe riferire metà di quello che Lo Monaco ha pronunciato negli spogliatoi, e se sarà necessario sarà fatto – continua il patron siracusano – per ristabilire la verità e ricondurre tutto nel campo dello stile che a Lo Monaco non appartiene, evidentemente».
Alle pesanti accuse rivolte da Cutrufo, l’ad catanese ha replicato con un duro comunicato che dipinge l’omogolo siracusano come un «alunno diligente ma poco brillante» «Per imperizia, superficialità, negligenza o altra causa, il Calcio è stato violentato, al De Simone, perché il Catania ha subito aggressioni verbali e minacce in un clima carico di tensione intimidatoria, nel pre-gara, con gli ultras locali in campo».
Il dirigente etneo si è soffermato, inoltre, sul silenzio e la mancanza di scuse per i fatti accaduti. «Non una parola, non un’ammissione di responsabilità, da parte del massimo dirigente aretuseo, soltanto amare note di silenzio sportivo – aggiunge Lo Monaco – è un comportamento indecoroso».
Sul match disputatosi nella città di Archimede Lo Monaco ha sottolineato: «Noi riteniamo che questi siano episodi gravissimi e che le lacune evidenziate vadano urgentemente analizzate dal ministero dell’Interno». Su Cutrufo l’ad etneo ha infine tuonato: «Ha vinto la squadra che ha trovato il gol con l’unico tiro in porta e ha perso quella che ha colpito una traversa e creato sei nitide occasioni da rete. Ciononostante il Siracusa continuare a pensare che, in nome della vittoria, sia normale l’accoglienza che ci hanno riservato».
Le due società continuano dunque a pungersi, in un clima che certamente non appare distensivo e, anche quando si ricambiano gli auguri, i due dirigenti lo fanno ironicamente.