A Siracusa si aprono le danze degli avvicinamenti per il ballottaggio?

Quindici giorni per decidere i prossimi cinque anni. È l’attuale situazione a Siracusa, unico capoluogo di provincia siciliano al voto dove – a differenza di Catania con Enrico Trantino, Ragusa con Peppe Cassì e Trapani con Giacomo Tranchida – il primo turno non è bastato a eleggere il sindaco. Così domenica 11 e lunedì 12 giugno i cittadini dovranno tornare alle urne per scegliere tra i due candidati finiti al ballottaggio: da una parte l’uscente Francesco Italia e dall’altra il candidato del centrodestra (anche se non tutto) Ferdinando Messina. È stato proprio quest’ultimo, già nella serata di ieri quando l’indicazione di voto era definita, a lasciare più di uno spiraglio all’accoglienza di altri. «Fin da subito – ha dichiarato a MeridioNews Messina – inizieremo a lavorare per un tavolo. Anche tutti gli altri si sono candidati in alternativa a Italia: il nostro obiettivo comune era offrire alla città un governo diverso e questo ci unisce». Una comunione di intenti che non è ancora chiaro se potrà trasformarsi in pratica. Un aspetto su cui, almeno a caldo, il candidato sembra possibilista: «Penso che qualcuno lo sentiremo, anche se non immagino ancora chi». Nessuna fuga in avanti, almeno non prima di avere affrontato la questione insieme all’ampia coalizione che lo sostiene. Resta da capire che farà, per esempio, Edy Bandiera. L’ex assessore regionale – fuoriuscito dal suo partito Forza Italia per non avere condiviso la scelta di candidare Messina – che con la sua lista che ha superato lo sbarramento del 5 per cento. L’ago della bilancia potrebbe essere proprio lui.

Fuori dalle danze degli apparentamenti in vista del ballottaggio sembra essere Mouddih Abdelaziz, per tutti Aziz, soprattutto per mancanza di numeri. La sua unica lista Vespri siracusani in tutto ne ha racimolati 227 di cui 56 sono suoi. Preferenza in più, preferenza in meno, lo stesso discorso può valere per Roberto Trigilio. Il rappresentante di Cateno De Luca (che, intanto, è stato eletto sindaco a Taormina) in territorio aretuseo, mettendo insieme le preferenze delle due liste a suo sostegno si è fermato a 1376 voti. «Sono pochi – ammette parlando al nostro giornale – è inutile nascondersi dietro un dito». Un risultato che lo ha deluso da cui, però, non sembra essere intenzionato a farsi fermare: «Sono deluso perché ci aspettavamo qualcosa di più soprattutto dal voto di opinione che, invece – analizza Trigilio – non c’è stato. Intanto, siamo già tornati al lavoro». Bisogna ancora capire, però, in che direzione. Non di certo in Consiglio comunale dove non sono arrivati a ottenere nemmeno un posto. «Non ho ancora sentito Cateno – dice l’ormai ex aspirante primo cittadino – Dobbiamo fare una seria analisi del voto e, solo in un secondo momento, capire se è il caso di dare un contributo in qualche modo a uno dei due candidati ancora in gioco».

Chiara sembra, invece, la posizione di Renata Giunta. La candidata della coalizione democratica e progressista che si è posizionata al terzo posto superando il 20 per cento delle preferenze. «Al Consiglio comunale porteremo avanti un’opposizione ferma e convinta – afferma a MeridioNews – chiunque sia il candidato che diventerà sindaco». Del resto, numeri alla mano, non pare che nessuno dei due aspiranti primi cittadini abbia nemmeno troppo bisogno di altri. Considerato soprattutto il fatto che, anche da solo, ognuno arriverebbe ad aggiudicarsi anche il premio di maggioranza. «Io sono convinta del fatto che l’unica posizione degna per il Partito democratico sia all’opposizione», commenta Giunta che precisa di non essersi ancora confrontata per la decisione definitiva sul da farsi. «Ci siamo presentati ai cittadini con un programma alternativo a quello degli altri candidati e – aggiunge – ci è stato riconosciuto il valore della proposta e la discontinuità con le amministrazioni che si sono succedute in questi ultimi anni». Per un’analisi politica più approfondita, però, c’è bisogno ancora di qualche giorno di tempo. Anche se, numeri alla mano, pare già scritto che il Pd sarà all’opposizione. Anche perché, in maggioranza, almeno in passato non è che abbia avuto successo.

«Amarezza e gratitudine» sono le due parole chiave utilizzate utilizzate da Michele Mangiafico, il leader del movimento Civico 4. Anche lui tra i candidati che avevano puntato alla poltrona più importante di Palazzo Vermexio ma che sono usciti pesantemente sconfitti dalla tornata elettorale. «C’è un po’ di amaro in bocca – commenta – per non essere riusciti a fare comprendere a sufficienza la bontà della nostra proposta politica per la città che verrà, per la nostra Siracusa». Una proposta che almeno nelle intenzioni di Mangiafico continuerà «nei prossimi cinque anni nell’impegno civile e sociale. Non è la sconfitta di oggi a rendere ingiusta la causa per cui ci siamo battuti, l’insieme delle battaglie civili che abbiamo portato e continueremo a portare avanti».


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]