Foto di Dario De Luca

Primo giorno da sindaco di Trantino: «Niente festeggiamenti. Molti attendevano questo momento dal 1972»

Poche ore di sonno e centinaia di messaggi ancora da leggere sullo smartphone. In mezzo un post su Facebook, pubblicato alle 5.31 del mattino, per celebrare una vittoria schiacciante nonostante la clamorosa lentezza della macchina elettorale nella trasmissione dei dati ufficiali. Il primo giorno da sindaco di Catania dell’avvocato Enrico Trantino passa per il quartier generale allestito in un noto hotel in piazza Trento, a poche decine di metri dallo studio. Una conferenza stampa per sottolineare quanto già evidenziato nelle settimane che hanno preceduto il voto: dai rifiuti alla sicurezza ma aggiungendo anche il tema degli haters, i cosiddetti leoni da tastiera che «sanno solo criticare», gli stessi che «magari convocherò al Comune ogni 20 giorni per un confronto faccia a faccia».

«Avverto un forte senso di riconoscenza per la città, per la gente, i miei amici e per i partiti che mi hanno sostenuto – dice – Come qualcuno mi ricordava, prima di entrare in sala, c’era chi attendeva questo momento dal 1972», riferimento proprio alla foto in bianco e nero pubblicata questa mattina su Facebook in cui si vede Trantino, all’età di nove anni, mentre è sul palco di piazza Università accanto al padre Enzo. Stesso luogo in cui il nuovo sindaco di Catania ha tenuto il comizio di chiusura della propria campagna elettorale con tutti i leader del centrodestra nazionale, compresa la presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni. «State notando, dalle mie parole, che sto affrontando questo momento con senso di moderazione ed equilibrio», continua il nuovo sindaco del capoluogo etneo. «A Catania serve ritrovare l’amore per la propria appartenenza e per un nuovo spirito civico. Senza questo non andremo da nessuna parte e non si potrà risolvere il problema della pulizia», spiega Trantino.

«Quando dico che ho parlato con il ministro della difesa Guido Crosetto per avere più personale, che sia dell’esercito o dei carabinieri – continua – Non voglio dire che desidero che vengano con il manganello in mano per compiere chissà quale azione eclatante o repressiva. Desidero solo che i territori occupati da teppisti, vandali e delinquenti vengano occupati dallo Stato». Inevitabile che adesso per Trantino si aprirà la partita legata alla giunta e al dialogo con i partiti e le liste. «Non ci siamo assolutamente riuniti ma è naturale che prevalga la logica della rappresentanza. Con i risultati definitivi si faranno le scelte conseguenziali. Mi dispiace però sottolineare questa lentezza nell’elaborazione dei dati per una città che ambisce ad avere una marcia in più in tema della sostenibilità digitale».


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