Ha battuto, insieme a due colleghi del Politecnico di Torino, 665 team universitari da tutta Italia in una simulazione di impresa. Lui è Simone Lanzafame, ha 21 anni, e «prima di questa esperienza, non sapevo nulla di Economia». La sua azienda virtuale nel gioco Business Talents ha totalizzato un profitto da 260 milioni di euro, che si sono tradotti in mille euro di premio. «Ma non mi vedo come un imprenditore, la mia passione resta sempre la programmazione», racconta il giovane studente di ingegneria informatica. Che vorrebbe lavorare in una azienda che produce videogiochi
Simone, un Businnes talent da Giarre Che ha battuto 2mila aspiranti imprenditori
Pollitecnici: un nome ironico quello scelto dai componenti del team vincitore della prima edizione italiana di Business Talents, simulazione di impresa rivolta a studenti delle università italiane da 18 ai 26 anni. Tra loro, tutti studenti del Politecnico di Torino, c’è anche un etneo: è Simone Lanzafame, 21 anni, studente del secondo anno in ingegneria informatica. Viene da Giarre, ma sul suo futuro, dopo aver portato a termine da vincitore le prove di conduzione di azienda previste dal simulatore Praxis Mmt, è sicuro: «Non credo che tornerò in Sicilia, e nemmeno in Italia. Mi vedo più all’estero, magari a lavorare per la Ubisoft (casa di produttrice di videogiochi francese, ndr)». Nonostante lui e i colleghi che studiano ingegneria elettronica Matteo Bozzone di Carcare, in provincia di Savona, e Cesare Pecone di Turisano, in provincia di Lecce, abbiano battuto realizzando un profitto da 260milioni di euro con la loro azienda casearia virtuale ben 75 team nella finale di Milano del 31 maggio. Squadre composte in prevalenza da studenti di Economia.
«Prima di partecipare non sapevo nulla di Economia», scherza Simone, che rivela di aver «saputo di questo concorso tramite Facebook, l’ho notato sulle bacheche di amici che fanno Economia spiega Simone Così ho formato un team con due colleghi del Politecnico, come richiesto dal regolamento. Ma è stato come un gioco, non mi ha mai tolto molto tempo come studiare una materia», spiega il giovane, che insieme ai due amici ha portato a casa un premio da mille euro. Più altri 500 per aver vinto una delle sfide previste all’interno delle finali, alle quali hanno avuto accesso solo una parte dei 665 team iscritti da ogni università italiana. Ovvero più di duemila ragazzi. «Il simulatore è molto completo, e viene usato anche da aziende multinazionali. Funziona con dei gironi trisettimanali, in cui ci si confronta con altri 4 team. Ogni settimana vale come un anno aziendale spiega Simone nel quale bisogna scrivere le previsioni di produzione, gli stipendi dei dipendenti, e poi badare alla vendita al dettaglio, alla grande distribuzione, agli investimenti in pubblicità».
Nonostante il successo, per Simone il piano per il suo futuro non cambia: «L’ambito del marketing non mi dispiace, e mi fa piacere aver vinto un gioco che ha molta importanza a livello europeo. Ma non mi vedo come un imprenditore, la mia passione resta sempre la programmazione». Come ultimo atto, uno dei tre componenti dei Pollitecnici dovrà passare un periodo di stage all’Unipol, la banca che ha promosso Business Talents in Italia. «Solo che non sappiamo ancora se uno di noi riuscirà ad andare: da regolamento può solo chi riesce a laurearsi entro luglio dell’anno in corso. E due su tre siamo studenti del secondo anno», conclude Simone.
[Foto di Business Talents IT]