Le Aziende sanitarie provinciali, con Trapani capofila, e undici partner privati hanno scelto un approccio innovativo e sperimentale per aiutare i chi arriva nel nostro Paese. Unica a non aderire alla rete è quella di Palermo, anche se per fortuna la città non verrà esclusa dal progetto
Silver, progetto per il supporto psicologico ai migranti Asp insieme al privato sociale per avviare gli sportelli
Pubblico e privato insieme per dare supporto psicologico ai migranti che arrivano sulle nostre coste. Nove Asp siciliane, con Trapani capofila, insieme a undici partner del privato sociale hanno scelto un approccio innovativo e sperimentale per aiutare i migranti vittime di traumi psicologici. Unica Asp che non ha aderito alla rete è quella di Palermo, anche se per fortuna la città non verrà esclusa dal progetto che usufruirà dei partner del privato sociale per espletare il servizio.
Si chiama Silver ed è cofinanziato dall’Unione Europea per dare «soluzioni innovative per la vulnerabilità e il reinserimento sociale dei migranti». Le risorse arrivano dal Fami 2014-2020, il Fondo asilo, migrazione e integrazione, e puntano al potenziamento del sistema di prima e seconda accoglienza.
Il progetto che durerà diciotto mesi ha uno stanziamento di 2.668.359,73 euro. Gli sportelli si troveranno dentro le Asp e i migranti che usufruiranno del servizio avranno a disposizione psicologi, psichiatri, assistenti sociali e mediatori culturali. Non mancheranno le attenzioni verso i minori, con un servizio a loro dedicato. Uno dei più grandi problemi che il progetto dovrà superare è fare arrivare l’informazione dell’esistenza di questo nuovo servizio ai migranti, purtroppo spesso tagliati fuori dalla vita sociale perché non conoscono la lingua o perché non sanno che esistono determinati servizi a loro disposizione.
«Per far in modo che arrivi loro l’informazione dei nostri sportelli – fanno sapere i promotori – faremo diverse attività di formazione e informazione con tutte le strutture che si interfacciano con i migranti e produrremo infografiche che metteremo nelle varie Asp per i migranti multilingua». Al progetto offriranno supporto anche l’Organizzazione mondiale della sanità, le prefetture, l’assessorato regionale della Salute e l’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro. Sotto la guida dell’Asp 9 Trapani, le azioni saranno ultimate il 31 marzo 2018, quando la struttura messa in piedi e le prassi avviate potranno camminare sulle proprie gambe. L’obiettivo è colmare un gap nel servizio di assistenza sanitaria, dovuto alla rapida emersione di un fenomeno nuovo.
«Alla crescita del flusso migratorio – spiega Fabrizio De Nicola, direttore generale dell’Asp 9 – si aggiunge il contesto sempre più drammatico da cui questa gente proviene, spesso in fuga da persecuzioni, guerre civili e violenze di ogni tipo, affrontando per altro viaggi della speranza fortemente traumatici. E qui – conclude – che interviene la rete Asp attraverso la formazione di figure ad hoc e con azioni di monitoraggio e supervisione del personale, coordinandoci virtuosamente con il privato sociale al fine anche di semplificare il lavoro degli operatori».