Sono stati notificati i primi messaggi sui cellulari di chi è rientrato nell'isola da altre regioni. Per inviare le informazioni sul proprio stato di salute è necessario attivare la funzione di rilevazione del Gps. «Serve senso di responsabilità», racconta chi è in quarantena
Sicilia Si Cura, via al monitoraggio di chi è tornato Tra aggiornamenti fai da te e controllo satellitare
In attesa che venga rilasciata l’app, passa tramite il browser – e l’invito a creare un collegamento sulla schermata del proprio cellulare – il monitoraggio dello stato di salute dei siciliani rientrati nell’isola in questo primo mese di emergenza sanitaria per il nuovo coronavirus. Sono già diverse le persone che, dopo avere registrato la propria presenza sul portale messo a disposizione dalla Regione Siciliana, hanno ricevuto l’sms che invita ad attivare il proprio account su Sicilia Si Cura.
«Ho fatto il mio primo aggiornamento questo pomeriggio (ieri, ndr) – racconta Federica, 24 anni – Ho selezionato la voce “Mi sento bene” perché fortunatamente da che sono tornata, ben prima che la Lombardia venisse dichiarata zona rossa, non ho mai avuto sintomi compatibili con il Covid-19». Per chi, invece, dovesse avvertire qualcosa che non va, c’è la possibilità di selezionare una o più voci tra Ho febbre superiore a 38°, Ho affanno e difficoltà di respirare a riposo, Ho dolori muscolari e malessere generale, Ho tosse o mal di gola.
La seconda domanda riguarda gli eventuali contatti con soggetti che potrebbero essere stati esposti al coronavirus. In questo caso, si è chiamati a dire se si è stati vicino a persone che hanno contratto l’infezione, a casi sospetti, oppure se i rischi derivino dall’avere frequentato strutture sanitarie o persone i cui familiari siano a rischio. «C’è la possibilità di aggiornare il proprio stato un massimo di due volte al giorno, a distanza almeno di sei ore», racconta Chiara. La giovane è in attesa di poter fare il tampone. «Ho selezionato la possibilità di essere stata a contatto con casi sospetti e specificato di avere malessere generale – spiega -. Sono in contatto con il medico di base e aspetto il mio turno facendo la quarantena a casa, anche se ormai attendo da dieci giorni».
Anche se il divieto di lasciare il proprio comune di residenza vale ormai per tutti gli italiani, a meno di non essere autorizzati a farlo, Sicilia Si Cura controlla che si rimanga all’interno del territorio in cui si è dichiarato essere ritornati. Al momento della registrazione, infatti, è necessario specificare il domicilio. «L’indirizzo inserito potrebbe essere diverso dall’indirizzo di destinazione dichiarato al momento della registrazione nel portale Costruire Salute, ma deve essere all’interno del Comune in cui l’utente si trova fisicamente», si legge nel manuale rivolto agli utenti.
Per inviare le proprie segnalazioni è necessario, infine, attivare il rilevamento della posizione Gps. «Se ci si sente controllati? Rimanere a casa dovrebbe essere una questione innanzitutto di consapevolezza e responsabilità, quindi dovrebbe venire spontaneo. Ma per evitare che qualcuno faccia il furbo, ben vengano i controlli». Il consenso al monitoraggio, tuttavia, sta a monte del funzionamento del servizio. Ma, anche in questo caso, l’auspicio della Regione Siciliana è che da parte dei cittadini ci sia collaborazione.