«Uno Schifani bis? Sarebbe possibile solo se perde Di Paola». È ironico Nuccio Di Paola, referente siciliano del Movimento 5 stelle, vicepresidente dell’Assemblea regionale e nome tra i più accreditati per guidare la cordata che sfiderà il centrodestra alle prossime elezioni regionali, che si terranno nel 2027. «Sappiamo come ragionano in maggioranza – dice a […]
Le vacanze alternative dell’opposizione, Di Paola (M5s): «Già da questo autunno dovremo lavorare sulla coalizione per le Regionali»
«Uno Schifani bis? Sarebbe possibile solo se perde Di Paola». È ironico Nuccio Di Paola, referente siciliano del Movimento 5 stelle, vicepresidente dell’Assemblea regionale e nome tra i più accreditati per guidare la cordata che sfiderà il centrodestra alle prossime elezioni regionali, che si terranno nel 2027. «Sappiamo come ragionano in maggioranza – dice a MeridioNews – Sono in grado di fare grandi accordi e pacificazioni in nome del potere. Come nel caso di Cuffaro e Lombardo, che quando possono non se le mandano a dire, eppure sono grandi alleati quando serve. Renato Schifani è stato chiaramente scelto per dare un segno di discontinuità con il governo Musumeci – e anche questo si sapeva – ma in questi due anni non ho visto delle azioni particolarmente apprezzabili da parte del suo esecutivo ed è chiaro che la possibilità di una sua ricandidatura non mi entusiasma affatto».
E qui veniamo al punto: come procedono i lavori nella coalizione del campo larghissimo che si troverà ad affrontare un centrodestra che in Sicilia parte comunque sempre da favorito? Ancora una volta il modello di riferimento è quello di Gela. Una città che negli ultimi decenni è stata sempre protagonista in qualche modo delle sorti elettorali di palazzo dei Normanni e non solo. Anni addietro il modello Gela fu quello che portò Rosario Crocetta alla guida della coalizione di centrosinistra che poi vinse le elezioni, così come sempre Gela è stata roccaforte del Movimento 5 stelle, mandando all’Ars un gran numero di deputati sul fronte pentastellato e una dignitosa rappresentanza su altri fronti. Per questo storicamente è un ottimo termometro politico.
«Noi come coalizione abbiamo vinto a Gela alle ultime amministrative – ricorda Di Paola – Era il Comune più grande al voto e il centrodesta presentava un candidato espressione della Democrazia Cristiana di Cuffaro, cosa non da poco. Inoltre a Gela tanti sono stati gli interessi, in particolare quelli che ruotano attorno alla discarica di Timpazzo, che già ospita i rifiuti di mezza Sicilia. Che in più verrà ampliata, per volontà del governo regionale, per ospitare fino a due milioni di metri cubi di spazzatura (attualmente ne può contenere circa 90mila, ndr). Un affare non da poco – dice il referente siciliano del Movimento 5 stelle – uno dei tanti interessi che abbiamo intenzione di smontare poco a poco».
Ma a Gela qual è stato il segreto del successo della coalizione di opposizione? Per Di Paola è chiaro: «Abbiamo vinto perché la proposta elettorale è stata frutto di due anni di lavoro. Da due anni lavoravamo per definire i programmi e questo deve essere fatto anche in chiave regionale. Non possiamo ricadere negli errori del passato e organizzarci in prossimità delle elezioni – conclude Di Paola – Penso che dovremmo iniziare a ragionare sulla coalizione già dal prossimo autunno, o comunque dall’inizio del 2025». Un’idea che i 5stelle hanno presentato in coalizione e che dovrebbe incontrare i favori anzitutto di Sud chiama nord, partito di Cateno De Luca, il quale vorrebbe addirittura anticipare di due anni la formazione delle liste, anche per evitare altri tradimenti da parte di deputati eletti tra le fila del suo partito per poi migrare altrove.