Pubblicato il secondo bilancio sostenibile da parte di Sibeg Coca-Cola, storica società presente in Sicilia che da anni persegue anche l’obiettivo di minimizzare l’impatto della produzione sull’ambiente. L’impianto catanese ha già registrato diversi interventi strutturali e adesso, proprio per questo motivo, la governance ha deciso di lanciare la sfida più importante: diventare carbon neutrality entro […]
Sibeg Coca-Cola carbon neutrality entro il 2026. Busi: «Lanciamo la sfida più importante per tutelare l’ambiente»
Pubblicato il secondo bilancio sostenibile da parte di Sibeg Coca-Cola, storica società presente in Sicilia che da anni persegue anche l’obiettivo di minimizzare l’impatto della produzione sull’ambiente. L’impianto catanese ha già registrato diversi interventi strutturali e adesso, proprio per questo motivo, la governance ha deciso di lanciare la sfida più importante: diventare carbon neutrality entro il 2026. Obiettivo ambizioso che non solo proietta in avanti la realtà imprenditoriale ma, soprattutto, arriva dopo la pandemia con tutte le difficoltà e le ripercussioni sui conti che sono state registrate.
«Abbiamo avuto – ha dichiarato l’amministratore delegato Luca Busi – una capacità di reazione unica, un senso di appartenenza fortissimo, una compattezza che ha consentito di tenere il tempo su ritmi incalzanti, un’organizzazione fluida». Tutto ciò ha permesso di ingranare la giusta marcia per la ripartenza, il rilancio degli investimenti strutturali e in termini di risorse umane. «C’è stato – continua – un grande sforzo per cercare di supportare l’occupazione e di valorizzare i nostri lavoratori con contratti stabili e formazione: +11% di dipendenti totali (346 nel 2021 a fronte dei 313 dell’anno precedente), con maggiore presenza di donne – che da 70 nel 2020 sono passate a 81 nel 2021 – e under 30. Basti pensare che sul fronte della formazione, la spesa è aumentata del 253%, per un totale di ore di formazione annue pari a circa 9mila». Numeri con il segno più che hanno avuto un risvolto pure sui consumi e soprattutto sul territorio. «La maggior disponibilità di forza lavoro – prosegue – ha permesso di aumentare le ore lavorate (+15%), riducendo ciononostante i consumi energetici, che sono passati da 90.885 a 89.078 GJ. Sul fronte green è stato fatto un ulteriore passo avanti, registrando -2% nei consumi energetici totali, riuscendo anche a ridurre del -15% l’energia elettrica acquistata, con una diminuzione del 20% nelle emissioni indirette di CO2, secondo la metodologia “Location-Based”. Abbiamo inoltre registrato un +13% di spesa annua complessiva verso i fornitori: questo vuol dire maggiori ricadute positive su un territorio dove abbiamo un forte impatto economico e sociale».
E a proposito di impatto quello sull’ambiente rappresenta un’ambizione di notevole rilievo, da primato nelle industrie che si occupano della produzione di bibite. La pianificazione redatta da esperti, segna le tappe di un percorso in grado di far raggiungere all’azienda le zero emissioni nette. «Con il nuovo impianto – prosegue Busi – fotovoltaico da 2,3 Mwp, che ricoprirà la totalità dello stabilimento, e con il secondo impianto da 2 MWp sulla piattaforma logistica automatizzata, raggiungeremo l’ipotesi di autoconsumo completo. Inoltre, con un sistema di battery storage potremo accumulare l’energia prodotta e non auto-consumata, per utilizzarla nelle ore notturne. Nei prossimi anni, inoltre, il nostro impianto di trigenerazione sarà alimentato da idrogeno verde o biometano». Tutte iniziative che si affiancano ad altre ma con evidenti effetti sull’esterno. Il riferimento è alla lotta alla plastica con «tutte le bottiglie – chiosa – che dal 2025 saranno al 100% prodotte con materiale riciclato».