Centinaia di persone hanno partecipato alla grande e silenziosa marcia organizzata dal movimento trasversale che è nato dall'idea di padre Antonio Garau ed è rappresentato dalle valigie di cartone. «Sono 20mila i giovani che ogni anno vanno via»
Si resti arrinesci, corteo contro l’emigrazione forzata «Non possiamo stare a guardare, tocca alla politica»
Centinaia di persone hanno partecipato alla
grande, e silenziosa, marcia organizzata dal movimento trasversale e regionale Si resti arrinesci, nato dall’idea di padre Antonio Garau e rappresentato dalle valigie di cartone. Presente, oltre al monsignore e vescovo di Monreale Michele Pennisi, anche l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice che non ha lesinato baci e abbracci appena giunto a piazza Verdi per il concentramento della manifestazione.
«Non ci possiamo fermare ovviamente solo alla manifestazione» ha affermato ai microfoni Lorefice, che ha poi ribadito quanto sia importante il ruolo della politica nel contrasto all’emigrazione forzata dei giovani siciliani. «La maggior parte dei nostri giovani è
costretta a lasciare la casa Sicilia, perché manca il lavoro e non vorrei che questo fosse causato dall’interesse di certi poteri»;ha proseguito l’arcivescovo che ha posto poi l’accento sulle intelligenze costrette a trovare fortuna all’estero. Siamo il frutto di contaminazione e culture che ha creato un DNA molto creativo che deve essere messo in campo».
Lorefice ha concluso il proprio intervento con un passaggio controverso – dato che
la maggior parte del patrimonio immobiliare inutilizzato è di proprietà della Curia – proprio sull’importanza della casa e del diritto ad essa: «Il primo diritto è avere una casa e usufruire di quella che ci è stata donata da Dio: è questa casa è la Sicilia, che non si può abbandonare».
Tantissimi i giovani studenti e disoccupati che hanno voluto manifestare questo disagio e la preoccupazione di un futuro incerto. «Siamo in piazza perché abbiamo deciso di dire basta a quel silenzio che vede 20mila giovani siciliani andare via – ha affermato Ludovica, presente dalle primissime manifestazioni – Siamo in rappresentanza di tutte quelle famiglie che hanno almeno un familiare emigrato per colpa delle università de-finanziate e di una politica sorda» ha continuato la giovane militante che ha anche menzionato il prete di Borgo Nuovo, ovvero padre Garau, per il suo sostegno e per aver saputo coinvolgere anche i vescovi in questa significativa giornata.
«Vogliamo che i giovani liberamente possano rimanere in Sicilia e non siano costretti ad emigrare – ha aggiunto il vescovo Pennisi –
La Chiesa attraverso il progetto Policoro ci sta provando, ma è una goccia nell’oceano». Mentre l’ideatore del movimento delle valigie di cartone, padre Garau, ha concluso che «non possiamo stare a guardare mentre i nostri giovani scappano via, la politica deve fare la sua parte». Il corteo ha attraversato l’area pedonale di via Maqueda, con in testa lo striscione Si resti arrinesci. Fermiamo l’emigrazione dalla Sicilia, per concludere il suo percorso all’interno dell’università di Palermo.