IN ATTESA DI SALIRE SUL PALCO, IL DEPUTATO NAZIONALE DICE LA SUA ALLA GENTE E AI GIORNALISTI. MENTRE LA PIAZZA DI PALERMO SI RIEMPIE
E’ in fiume in piena Alessandro Di Battista, in Piazza Parlamento a Palermo per lo sfiducia day del Movimento 5 Stelle. Accerchiato dalla gente che lo applaude e dai giornalisti che gli rivolgono domande di tutti i tipi, in attesa di salire sul palco montato proprio davanti la sede dell’Ars, non si nega a nessuno. Non risparmia critiche a quelle televisioni e a quei giornali che “di ogni scemenza che dice Renzi fanno titoli di prima pagina non preoccupandosi di smascherare le fandonie”. Rimanda ai deputati regionali le considerazioni sui singoli passaggi dell’attuale crisi politica siciliana, ma una sua idea ce l’ha:
“La Sicilia è una regione a sovranità limitata- dice parlando con LinkSicilia e con alcune televisioni – e questo è sotto gli occhi di tutti. Parliamo di una regione che in campo alimentare e in campo energetico, solo per fare un paio di esempi potrebbe essere del tutto autosufficiente. Di più- sottolinea il deputato nazionale del M5S- la Sicilia potrebbe esportare i prodotti di questi settori e risolvere i suoi problemi economici.
Invece no.- continua- E’ in mano ad una classe politica che si vende ai partiti nazionali che a loro volta si vendono alle lobby che soffocano ogni speranza di sviluppo per una regione meravigliosa come questa. Ecco perché- dice Di Battista- oggi siamo qua per presentare una sfiducia verso questo sistema di cui fa parte anche Crocetta”. Il quale, come sappiamo e come ricorda Di Battista, non si oppone neanche a quella norma del decreto Sblocca Italia che di fatto dà il via libera alle trivellazioni selvagge nel mare Siciliano.
E, intanto, sul palco del Movimento 5 Stelle si alternano deputati regionali e sindaci. Che spiegano, nel dettaglio, tutti i motivi che hanno portato alla decisione di sfiduciare Crocetta “impelagato in un sistema affaristico che include Confindustria” come ha ricordato il primo cittadino di Bagheria, Patrizio Cinque che si è soffermato, così come ha fatto il Sindaco pentastellato di Ragusa, Federico Piccitto, sugli affari della politica su acqua e rifiuti.
Non a caso, Ignazio Corrao, eurodeputato del Movimento di Grillo, ha specificato che “bisogna sfiduciare un sistema”. “Siamo venuti qui – rimarca Corrao- per fare la più grande petizione popolare ad un presidente che scappa, mentre i partiti giocano: appena si chiede di rischiare la poltrona, il sedere non lo vuole alzare nessuno”.
Sullo Statuto siciliano si è soffermato, invece, il deputato nazionale siciliano, Alessio Villarosa, che sul tema ha presentato una interrogazione al Ministero dell’Economia. Ha parlato dell’articolo 36 e 37 dello Statuto, secondo cui le imposte maturate in Sicilia dovrebbero restare nella Regione: “Ho scoperto che paghiamo 7 miliardi di tasse e poi ce ne arrivano 4. Solo che queste cose non ce le dice nessuno. Anzi Crocetta va a Roma a regalare i soldi dei siciliani in cambio di qualche mancia”. Il riferimento è alla farsa dell’applicazione dell’articolo 37 (10 miliardi scambiati con 49 milioni) e la rinuncia ai contenziosi con lo Stato (stimati in almeno 4 miliardi di euro), firmata da Crocetta.
Mentre Nicola Morra,vicepresidente commissione Affari costituzionali del Senato, nel suo intervento ha ricordato che “questa é una piazza unica, la piazza che ricorda la Costituzione più antica al mondo. Se Matteo Renzi avesse studiato, capirebbe che tanti modelli di civiltà e cultura vengono dalla Sicilia”.
La manifestazione è cominciata verso le 16.15. La piazza si sta riempiendo mentre cresce l’attesa per l’intervento di Beppe Grillo, previsto intorno alle 20.
In piazza ci sono anche i gazebo per la raccolta di firme a sostegno della sfiducia a Crocetta, le cui motivazioni sono state riassunte in sette punti, emblema dello sfacelo politico e amministrativo: Muos, trivellazioni, clickday, mutuo da un miliardo, Statuto Siciliano, il caso Monterosso.
Accanto anche i gazebo No Muos che raccolgono fondi per fronteggiare le spese legali per le denunce subite dagli attivisti.
Quando sono le 1830. la piazza, come vediamo nella foto a sinistra, è già gremita.
Salgono sul palco diversi gruppi musicali.
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