Sfiducia al Governo Crocetta? Il Pdl chiede una moratoria di tre mesi

STAMATTINA CONFERENZA STAMPA DI NINO D’ASERO E COMPAGNI

Opposizione che dimostra, ancora una volta, un grande senso di responsabilità o “migliore alleato” di Rosario Crocetta, come, invece, definisce il Pdl Giancarlo Cancelleri, del Movimento 5 Stelle?

E’ il dubbio sulla definizione da dare all’atteggiamento del Pdl all’Assemblea regionale siciliana, che sorge dopo la conferenza stampa con cui, stamattina, i berlusconiani hanno annunciato di voler chiedere ai promotori della mozione di sfiducia al presidente della Regione, il Movimento 5 Stelle, appunto, con il sostegno dei 4 deputati del gruppo Musumeci, di rinviare di almeno 3 mesi la presentazione dell’atto. Troppe e troppo pesanti sarebbero per la Sicilia le conseguenze di una fine anticipata della legislatura, se la mozione fosse approvata. Una proposta che Cancelleri, del Movimento 5 Stelle accoglie con ironia, ribadendo che già oggi la mozione sarà presentata.

Una “moratoria” di tre mesi, fino alla fine dell’anno. Tanto chiede il Pdl, prima di affrontare in Aula la sfiducia. A questa conclusione, il Pdl è arrivato dopo una articolata discussione in seno al gruppo, dove “dalle diversità di anime è venuta fuori una sintesi”, come ha detto il capogruppo Nino D’Asero.

Per rappresentare la ritrovata concordia, in sala stampa di Palazzo dei Normanni, arrivano in 5: oltre a Nino D’Asero, il vicecapogruppo Pdl, Marco Falcone, il vicepresidente dell’Ars, Salvo Pogliese, Piero Alongi e Vincenzo Vinciullo, tra i più convinti a chiedere più tempo per affrontare le emergenze.

“Di fronte ai drammi che vive la Sicilia – ha detto il deputato siracusano – e che questo Governo non è capace di gestire, il voto in questo momento della mozione di sfiducia trasformerebbe la Sicilia in un deserto da dove i nostri figli sarebbero costretti a scappare. Prima della mozione, ci sono delle urgenze da affrontare, come l’impegno di 800 milioni di fondi comunitari, la firma dell’accordo quadro con il ministero della Salute, per non perdere altri 800 milioni di euro, la programmazione della spesa comunitaria per il prossimo ciclo di spesa dei fondi europei”.

La mozione, insomma, può e deve aspettare. “C’è bisogno di ragionevolezza – ha spiegato il capogruppo D’Asero – per capire se in questi tre mesi, fino alla fine dell’anno, si potranno avere le risposte alle tante questioni che abbiamo sollevato, alle tante promesse che il governatore aveva fatto e che non ha mantenuto. Altrimenti, la sfiducia sarà inevitabile”.

Il Pdl ha chiarito un punto: niente larghe intese, siamo e resteremo opposizione, alternativi a questo Governo, anche se responsabili, ma i berlusconiani hanno lanciato un “grido d’allarme” sulla situazione economica, sociale e politico istituzionale in cui versa la Sicilia.

Un elenco di promesse mancate dal Governo che passa dall’accelerazione nella spesa dei fondi Ue, agli aiuti alle imprese, alle fasce deboli, al precariato, al lavoro.

“Dopo un anno di Governo, quali di questi impegni sono stati davvero rispettati?”, chiede D’Asero, che ha aggiunto: “Siamo davanti a una fase di stallo; il Governo non c’è più, ma ci sono i problemi della Sicilia. Non c’è il Governo, perché la maggioranza è andata in frantumi. Non si può andare avanti così. C’è bisogno di una grande spinta che porti anche a un maggior e rispetto istituzionale verso il Parlamento”.

L’opposizione si scontra anche con un Governo che diserta costantemente i lavori d’Aula, con assessori tecnici, dunque non eletti che pensano di andare avanti per la loro strada a dispetto delle votazioni dell’Ars.

“Questa conferenza stampa – ha continuato il capogruppo del Pdl – è anche un segnale di sofferenza verso un modo di procedere che non accettiamo. Gli assessori tecnici hanno l’obbligo morale di confrontarsi in Aula con i deputati eletti dai siciliani”.

D’Asero contesta anche il modo in cui il presidente della Regione, Crocetta, ha concordato con il presidente dell’Ars, Ardizzone, la data del 25 ottobre per le sue comunicazioni all’Aula sulla situazione politica.

“C’è chi pensa di affrontare i problemi istituzionali come se fossero questioni private. Crocetta chiama Ardizzone e, insieme, decidono una nuova data, come se fosse una cosa tra di loro, mentre la questione della nuova avrebbe dovuto essere decisa in una conferenza dei capigruppo”.

Più morbido il vicepresidente dell’Ars, Pogliese, che prende atto di un’inversione di tendenza del Governo, con la disponibilità di Crocetta di andare in Aula, il 25: “E’ giusto – ha detto – che il governatore relazioni davanti al Parlamento”.

Ha parlato di Governo inadeguato, Marco Falcone, “ma – ha detto – bisogna fronteggiare le emergenze. Per questo, martedì prossimo presenteremo una nostra contromanovra in seconda Commissione, in sede di esame delle variazioni di bilancio, con le nostre proposte per recuperare almeno 20 milioni di somme non spese, per destinarle ai Comuni, alle Province, agli enti di ricerca, ai consorzi di bonifica, all’Esa, all’Istituto zooprofilattico e agli istituti ippici, che sono ormai senza soldi e potrebbero essere costretti a vendere gli animali”.

“La mozione di sfiducia è uno strumento importante, ma i 5 Stelle non possono pensare di giocare la partita da soli, perché questo è il miglior modo per affossare uno strumento prima ancora di usarlo. Se il Movimento 5 Stelle va avanti da solo, allora è soltanto un’operazione di facciata, perché non può raggiungere l’obiettivo. Chiediamo, allora, di arrivare a febbraio, marzo, per verificare se ci saranno risultati, dopodiché si potrà procedere”.

Ma, se – come sembra dalle dichiarazioni di Cancelleri – l’iter della mozione dovesse andare aventi, cosa farà il Pdl?

“Valuteremo”, risponde D’Asero che cerca di non sbilanciarsi. Mentre Falcone non sembra avere dubbi: “Certamente, la voteremo “.


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