E’ polemica tra tra il coordinamento regionale della Fabi Esattoriale (il sindacato dei lavoratori che prestano servizio presso le esattorie siciliane) e il candidato a sindaco di Palermo, Fabrizio Ferrandelli. Sotto accusa finiscono alcune dichiarazioni rese dallo stesso Ferrandelli, che non ha risparmiato critiche alla Serit.
“La Fabi boccia la demagogia dell’ultimo proclama di Ferrandelli – dice Michela Bottino, segretario regionale del coordinamento esattoriali Fabi Sicilia -. Non serve a nessuno raccontare frottole ai cittadini. E’ gravemente irresponsabile scaricare su Serit la colpa di una situazione finanziaria drammatica rispetto a cui, semmai, il consigliere uscente candidato a sindaco di Palermo farebbe meglio a raccontare il suo ruolo in consiglio comunale quando le quote Tarsu lievitavano per pagare gli stipendi delle partecipate!” (il riferimento è alle società partecipate del Comune di Palermo ndr).
Michela Bottino ricorda che il vice presidente del Senato, Chiti (Pd), ha auspicato la massima fermezza per stroncare il ritorno di ogni forma di eversione, di aggressione e di intolleranza. “I cittadini palermitani impiegati in Serit – osserva ancora la sindacalista dell Fabi – si aspettano altro dal loro eventuale futuro sindaco, quando ogni giorno colleghi e dirigenti ricevono minacce scritte e lettere minatorie”.
“La Fabi -aggiunge Michela Bottino – ricorda ed esprime solidarietà ai colleghi di Termini Imerese, vittime, nei giorni scorsi, dell’occupazione degli uffici. E la stessa solidarietà la manifestiamo ai colleghi di Acireale, che stamani hanno trovato due fantocci impiccati davanti alla sede Serit”.
“Ferrandelli – prosegue la sindacalista – farebbe bene a dare segni di solidarietà ad una intera categoria professionale (800 lavoratori in Sicilia, 200 solo a Palermo) che teme per la propria incolumità, per essere diventata, a sproposito ed immotivatamente, il capro espiatorio di una politica iniqua e non solidale. Imputare a Serit la causa di tutti i mali della tassazione elevata che affligge il nostro Paese è come imputare al tabaccaio il rischio di cancro che si corre quando si ha il vizio del fumo. Ricordiamo, infine, a Ferrandelli, che l’aggio non è mai a totale carico del contribuente non moroso!”.
La Fabi chiede alle istituizioni politiche territoriali e nazionali “sostegno e sicurezza” ai lavoratori delle esattorie siciliane “esposti ingiustamente al linciaggio mediatico e non”; e chiede anche chiari segnali di risanamento del tessuto socio economico siciliano”.
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