Serafino Famà, il ricordo di un collega D’Antona: «Era una persona normale»

È una sera come tante di un primo autunno. È arrivato il primo freddo. Sono a casa di un amico. Anzi a casa dei genitori di un amico (a quel tempo quasi nessuno era spostato e si viveva ancora a casa di mamma e papà). Guardiamo in tv la trasmissione di Santoro, non ricordo come si chiamasse all’ora. Si parla di mafia e di pentiti. È il 9 novembre del 1995. Santoro interrompe i dialoganduellanti. Per dare una notizia da Catania: l’avvocato Serafino Famà difensore di Piddu Madonia, del Malpassotu

A questo punto dilato il tempo. Mi immagino che l’Avvocato abbia chiamato in trasmissione per dire la sua. È sempre il solito. Ora mi immagino di sentire la sua voce litigare con tutti i presenti, Santoro, Claudio Fava, i cameramen. Ma il tempo si può dilatare quanto si quanto si vuole ma poi si arriva sempre a un punto. E il punto è che… è stato ucciso pochi minuti fa, in un agguato, a colpi di pistola. Guardo l’orologio l’ho lasciato in studio con un altro avvocato 15 minuti prima. Non è possibile. E invece. No.

Quando è stato ucciso era nella piena maturità professionale. Eravamo dieci in studio. E non avevamo tempo per annoiarci. Provo tristezza a cercar di parlar dell’Avvocato con chi non l’ha mai conosciuto. A volte mi sembra impossibile che il Palazzo non abbia memoria di una persona così. Gli è stata dedicata un’aula di corte di assise. Ma oggi tutti la chiamano aula Famà. Senza premettere quelle tre lettere di avv. Molti oggi parlano di quell’aula senza neanche sapere chi fosse l’avvocato Famà. Come quell’aula (Condorelli) di Villa Cerami. Un conto è dire piazza Falcone e Borsellino altro e parlare di un’aula Famà. C’è pure una lapide ricordo in Tribunale. E la memoria si perde.

In questo sfogo è impossibile descrivere l’Avvocato. Alcuni tratti però possono essere detti. Ogni sei mesi comprava un codice nuovo. Sulla sua scrivania, c’era sempre un libro che tutti gli avvocati dovrebbero leggere, Elogio dei Giudici… Il processo lo studiava dalla relata di notifica al timbro del cancelliere. Quando aveva finito le sue udienza camminava nel corridoio del Tribunale si sceglieva un aula e si metteva seduto ad ascoltare gli altri, perché c’è sempre da imparare nell’ascolto.

A volte si incazzava. Quando vedeva avvocati maleducati ed impreparati. Quando vedeva un ragazzino seduto in prima fila ed un avvocato anziano in piedi. Sto parlando di una persona normale. Ma oggi forse la normalità è merce rara.

P.S. Era juventino. Nessuno è perfetto.

 

Goffredo D’Antona

 

[Foto tratta dall’evento Facebook “Commemorazione dell’avvocato Serafino Famà“]


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]