È stata sequestrata, su ordine del Tribunale di Trapani, la nave Iuventa della ong tedesca Jugend Rettet. L’imbarcazione è stata fermata stamattina a largo di Lampedusa e fatta rientrare nel porto della piccola isola, dove è stata posta sotto sequestro preventivo. A comunicarlo è la squadra mobile di Trapani che ha eseguito il provvedimento insieme agli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Guardia costiera. Secondo quanto riferisce la polizia, sono stati raccolte prove che dimostrerebbero come la motonave Iuventa sia stata usata per favorire l’immigrazione clandestina.
Le indagini, condotte dalla Procura di Trapani, sono iniziate nell’ottobre del 2016 e si sono avvalse di «sofisticate tecniche e tecnologie investigative». In attesa di conoscere le contesazioni, che dovrebbero essere illustrate in una conferenza stampa indetta alla Questura di Trapani alle 17.30, la polizia si limita a spiegare che la nave della ong tedesca, ma battente bandiera olandese, «è stabilmente dedita al soccorso di migranti in prossimità delle coste libiche ed al loro trasbordo su altre navi sempre in acque internazionali, permanendo abitualmente nel mare libico, in prossimità delle acque territoriali del paese africano». Il trasbordo di persone su altre navi è stato vietato soltanto da pochissimi giorni sulla base del discusso codice di condotta redatto dal ministero dell’Interno, ma non sottoscritto da alcune organizzazioni.
Stamattina è stata la Guardia costiera ad affiancare la nave Iuventa e scortarla a Lampedusa. La ong tedesca al momento non rilascia dichiarazioni. Stando a quando raccontato da Tommaso Gandini, collaboratore di Melting Pot e attivista della campagna #overthefortress che era a bordo dell’imbarcazione quando è stata fermata, «i membri dell’equipaggio sono stati portati al posto di polizia di Lampedusa, non sono stati arrestati, sono stati invitati a consegnare due migranti (due siriani ndr) consegnatigli proprio dalla guardia costiera. Ci sono stati dei controlli sui passaporti e sulle carte relative alla nave, ed è stato chiesto ad alcuni membri dell’equipaggio di restare a Lampedusa per rispondere a delle domande».
Lo scorso 10 maggio il procuratore facente funzioni di Trapani, Ambrogio Cartosio, in audizione alla commissione Difesa del Senato aveva detto: «La procura di Trapani ha in corso indagini sull’ipotesi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina che coinvolgono non le ong come tali ma persone fisiche appartenenti alle ong». Oggi, in un primo momento si è ipotizzato che i controlli fossero conseguenza della mancata firma del codice di condotta del Viminale. In realtà il provvedimento di sequestro è stato disposto dal Gip del Tribunale di Trapani, Emanuele Cersosimo, su richiesta del sostituto procuratore Andrea Tarondo.
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