Colpevole di essere stato uno dei mandanti delle stragi di Capaci e via Mariano D’Amelio. Anche in appello Matteo Messina Denaro è stato condannato all’ergastolo dalla corte d’assise d’Appello di Caltanissetta presieduta da Maria Carmela Giannazzo. La corte ha accolto la richiesta dei procuratori generali Antonino Patti, Fabiola Furnari e Gaetano Bono. «Del poco che so mi è piaciuta la sua arringa. Buona vita». È quanto aveva scritto in un telegramma inviato alla suo avvocata d’ufficio Adriana Vella, il boss di Castelvetrano, detenuto al 41bis al carcere de L’Aquila, dopo l’arringa, tenuta dalla legale, lo scorso 25 maggio nel processo in cui è imputato.
La sentenza d’appello è arrivata nel giorno del 31esimo anniversario della strage di via d’Amelio (Leggi lo spiegone di MeridioNews). L’ex superlatitante aveva rinunciato a presenziare all’udienza in videocollegamento dal carcere. In primo grado il boss è stato condannato all’ergastolo ma all’epoca era ancora latitante.
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