Nella trasmissione "Secondo Voi" sono stati annunciati i dati Istat che danno l'occupazione in crescita nel primo trimestre 2006. Ma sarò vero? Abbiamo fatto qualche riflessione e un paio di ricerche on line per vederci chiaro...
Secondo noi? No, Secondo voi!
Giovedì 22 giugno, mi sono per sbaglio imbattuto nella breve trasmissione Secondo voi, in onda sulle reti Mediaset e condotta dallopinionista Paolo Del Debbio (editorialista del Giornale e di T.G.COM, insegna Etica Sociale e Comunicazione allUniversità IULM di Milano). Nella puntata si parlava di occupazione ed in particolare del fatto che in Italia fosse cresciuta nel primo trimestre del 2006. Le interviste raccolte per strada erano state quasi certamente selezionate in modo da far passare un certo messaggio, ma i dati forniti (fonte: Istat) dovevano necessariamente corrispondere al vero, pena la messa in discussione dellistituto italiano di statistica o peggio la validità delle indagini statistiche in generale. Così mi sono collegato ad internet per vedere fino a che punto i dati potessero essere indice di un effettivo miglioramento delloccupazione.
Innanzitutto vediamo come raccoglie i dati lIstat:
Le informazioni vengono raccolte dallIstat intervistando ogni trimestre un campione di quasi 77 mila famiglie, pari a 175 mila individui residenti in Italia ( ). L’attuale rilevazione campionaria è denominata continua in quanto le informazioni sono raccolte in tutte le settimane dellanno e non più in una singola settimana per trimestre. I risultati continuano comunque a essere diffusi con cadenza trimestrale ( ). LIstat ha provveduto a ricostruire le serie storiche a partire dal quarto trimestre del 1992.
Adesso andiamo a vedere che dice lIstat sulloccupazione italiana nel primo trimestre 2006:
LIstituto nazionale di statistica ha condotto, con riferimento al periodo che va dal 2 gennaio al 2 aprile 2006, la rilevazione sulle forze di lavoro. Nel primo trimestre 2006 lofferta di lavoro è salita, in confronto allo stesso periodo del 2005, dell1 per cento (+239.000 unità). Rispetto al quarto trimestre 2005, al netto dei fattori stagionali, lofferta è cresciuta dello 0,4 per cento.
Nel primo trimestre 2006 il numero di occupati, pari a 22.747.000 unità, è aumentato rispetto a un anno prima dell1,7 per cento (+374.000 unità).
Fermiamoci un attimo qui: né nel rapporto Istat disponibile on line, né figuriamoci! – nella trasmissione Secondo Voi, si fa menzione al fatto che il precedente Governo aveva previsto il famoso super bonus per i lavoratori del settore privato (sono esclusi i dipendenti pubblici e quelli di Poste Italiane s.p.a.) che volessero continuare a lavorare pur avendo maturato il diritto al pensionamento per anzianità (fino al 31/12/2007) secondo quanto previsto dalle tabelle allegate alla legge 335/95. Lincentivo aveva decorrenza dal 1/10/2004 a condizione che la domanda fosse presentata entro e non oltre il 6/10/2004, data di entrata in vigore della legge 243/2004 e sarebbe stato corrisposto fino alla data del 31/12/2007.
I lavoratori rimandavano così il pensionamento di due anni e, alla scadenza di tale periodo, avrebbero riscosso la pensione per limporto che gli sarebbe spettato alla data di richiesta del bonus, ovvero alla rinuncia della contribuzione previdenziale. Facendo un semplice calcolo i due anni scadono proprio nel 2006! Dovremmo chiamarla crescita delloccupazione questa, quando si tratta solo di persone che sarebbero quasi sicuramente andate in pensione se non ci fosse stato il bonus? E parliamo di persone che, in fin dei conti, la loro vita se la sono fatta, non di giovani speranzosi alla ricerca di un primo impiego! Tali considerazioni sono confermate da una frase seguente del rapporto Istat: Alla crescita ha contribuito anche lapporto degli occupati con 50 anni e oltre. Super bonus: come volevasi dimostrare.
Ma andiamo avanti con il documento dellIstat:
La crescita è dovuta per tre quinti alla componente straniera (+224 mila unità), anche a seguito del progressivo aumento della popolazione immigrata iscritta in anagrafe.
Lungi dallessere ipernazionalisti o peggio ancora xenofobi, dal dato della crescita dobbiamo sottrarre anche questi 3/5: se dobbiamo considerare loccupazione italiana, è di italiani che dobbiamo parlare. Se cresce limmigrazione in Italia e cresce loccupazione degli immigrati, per gli italiani che prima cercavano lavoro non è comunque cambiato nulla.
È poi risaputo e confermato da più fonti che gli stranieri che trovano lavoro, svolgono mansioni scarsamente retribuite e fortemente precarizzate. Volete dirci che vivere con poche centinaia di euro al mese è crescita delloccupazione?
Andiamo ancora avanti nella lettura dei dati:
In termini destagionalizzati loccupazione nellinsieme del territorio nazionale è salita dello 0,7 per cento in confronto al quarto trimestre 2005. Il tasso di occupazione della popolazione tra 15 e 64 anni si è portato al 57,9 per cento, sette decimi di punto in più rispetto al primo trimestre 2005.
Attenzione soprattutto a questo punto:
Nel primo trimestre 2006 il numero delle persone in cerca di occupazione è risultato pari a 1.875.000 unità, in diminuzione del 6,7 per cento (pari a -136.000 unità) in confronto a un anno prima. Il calo si è concentrato nel Mezzogiorno. Il tasso di disoccupazione si è posizionato al 7,6 per cento, sei decimi di punto in meno rispetto al primo trimestre 2005. Al netto dei fattori stagionali il tasso di disoccupazione è passato dal 7,6 del quarto trimestre 2005 al 7,4 del primo trimestre 2006.
Come mai il numero delle persone in cerca di occupazione è diminuito? Ma perché i ragazzi delle scuole superiori, guardandosi attorno e vedendo che di lavoro non ce nè, continuano i loro studi per non perdere tempo prezioso e per avere una formazione che potrebbe dargli qualche chance, fosse anche minima, in più.
Al traguardo della laurea una volta ci si fermava, adesso si va in cerca di Specialistiche e di Master che permettano di fare ancor più la differenza rispetto agli altri coetanei laureati.
Poi, perché no, andiamo a sbirciare il portale on line Eurostat. Lì scopriamo unaltra tendenza, seppur positiva, ma meno di quanto sostenuto dallIstat. I dati sono aggiornati al 14 giugno 2006 e sono a cadenza quadrimestrale:
Percentage change compared
to the previous quarter
Percentage change compared
to the same quarter of the
previous year
2005
2006
2005
2006
Q2
Q3
Q4
Q1
Q2
Q3
Q4
Q1
0.2
-0.6
0.4
0.5
0.3
-0.3
-0.1
0.4
E confermato grosso modo il dato comparato al periodo precedente (trimestre per lIstat, quadrimestre per Eurostat), ma l1% di crescita occupazionale annunciato dallIstat relativamente al confronto tra 1° trimestre 2006 e 1° trimestre 2005, sembra discostare troppo dallo 0,4% di Eurostat, pur essendo indagini con misurazioni che differiscono di un mese.
Spesso il web, tramite veloci e semplici ricerche, può salvarci da chi vuol propinarci dati, siano essi positivi che negativi. Impariamo che non esiste nessuna bocca della verità e che tutto può essere messo in discussione facendo un piccolo sforzo critico.
Link & fonti: