Annunci di lavoro nel quale si celano trappole insidiose, contratti capestro, corsi di formazione a pagamento tanto inutili quanto dispendiosi. Complice lo scarsissimo ricorso a strutture come le agenzie e i centri per l’impiego (secondo i dati Istat utilizzate solo da meno del cinque per cento dei giovani italiani), la ricerca di una fonte di reddito comporta a monte un impegno metodico di selezione delle fonti. Per insegnare ai giovani inoccupati e disoccupati a districarsi in una giungla di offerte, Adiconsum e Cisl etnee hanno avviato anche a Catania il Progetto lavoro sicuro, «un corso che cerca di informare sulle possibili frodi che si possono incontrare, soprattutto sul web e sui giornali specializzati», spiega Emanuele Bonomo, da pochi mesi a capo dell’associazione di difesa dei consumatori. «Il primo gruppo ha iniziato a novembre, ma nei primi mesi del nuovo anno ne partiranno altri – prosegue – È solo il primo di una lunga serie che abbiamo intenzione di fare».
Oltre agli immancabili call center con contratti a provvigione, tra i casi studiati verranno analizzati i pericoli che si celano nelle offerte per gli impieghi classici, «a domicilio e porta a porta»; ma anche per i lavori che un tempo erano considerati anomali, ma che oggi sono fonte di guadagno per moltissimi giovani, come «quelli che prevedono un corso di formazione a pagamento iniziale, troppo spesso inutile e carissimo». Prospettata come un investimento, presto si rivela una spesa fine a se stessa mascherata sotto il nome di stage, formazione per inserimento diretto, kit per telelavoro, tutor online. Un mondo a parte che però ha delle dinamiche simili è rappresentato dai «lavori nel mondo dello spettacolo – descrive Bonomo – Un classico esempio è il book fotografico: una volta realizzato, non serve a nulla». E a volte il pericolo è alla fonte, negli stessi motori di ricerca specializzati che possono anche essere a pagamento o chiedono il mantenimento in modalità attiva del proprio curriculum dietro compenso.
«Il nostro corso è gratuito – puntualizza con fermezza Emanuele Bonomo – Fa parte di un progetto a livello nazionale finanziato dal ministero del Lavoro», con la partecipazione del Movimento difesa del cittadino. Per ogni regione è stata selezionata una sede nella quale raccogliere anche le esperienze dei partecipanti e monitorare il territorio. «Per la Sicilia è stata scelta la città di Catania». Le lezioni si occuperanno anche di fornire gli strumenti per la corretta lettura dei contratti.
Nel corposo dossier online già pubblicato a livello nazionale sono molteplici i racconti di truffe dagli svariati scenari. Dal confezionamento di bottoni all’ingaggio in un facoltoso hotel in Camerun, dai misteriosi agenti di zona agli ingaggi con stipendi favolosi per aziende internazionali. Tutte esperienze che hanno come filo comune la ricerca – in qualche caso disperata – di un impiego e la spregiudicatezza di quanti hanno creato un sistema vivendo di rendita sulle esigenze altrui. «È necessario fare prevenzione e stare attenti – conclude il presidente dell’Adiconsum – E fondamentale diventa fare formazione su questo tema».
[Foto di Alessandro Colombi]
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