«W il duce». Una scritta nera inneggiante al fascismo è comparsa sulla saracinesca arcobaleno della sede di Arcigay a Catania. A denunciare e pubblicare lo foto sono stati gli stessi attivisti della comunità Lgbtqia+. «Non vi diremo che pensavamo che a noi non sarebbe mai accaduto. Perché da quando forze fasciste governano questo Paese e […]
Il «rigurgito neofascista» che imbratta i muri di Catania: non solo Arcigay, preso di mira pure un liceo
«W il duce». Una scritta nera inneggiante al fascismo è comparsa sulla saracinesca arcobaleno della sede di Arcigay a Catania. A denunciare e pubblicare lo foto sono stati gli stessi attivisti della comunità Lgbtqia+. «Non vi diremo che pensavamo che a noi non sarebbe mai accaduto. Perché da quando forze fasciste governano questo Paese e non solo, gli attacchi contro la nostra comunità sono aumentati. Ma fa male lo stesso. Vi diremo però – aggiungono – che non abbiamo paura e che, se il tentativo era quello di spaventarci, è stato un fallimento: a noi i fascisti fanno schifo e ci causano solo rabbia. Reagiremo. Ora e sempre antifasciste!».
Quella sulle saracinesche di Arcigay, non è l’unica scritta inneggiante al fascismo che è spuntata nel quartiere del Borgo a Catania e, in particolare, nella zona attorno a piazza Rosolino Pilo. Qualche settimana fa, a essere preso di mira e imbrattato con della vernice nera era stato il muro di fronte al liceo Mario Cutelli che si trova proprio nella strada parallela (in via Firenze) alla sede di Arcigay (che è in via Verona).
«Siamo tuttɜ sotto lo stesso arcobaleno». È il claim utilizzato dall’Arci di Catania per esprimere solidarietà ad Arcigay. «È un attacco gravissimo e vigliacco a tutto il movimento – dicono i presidenti Matteo Iannitti e Nancy D’Arrigo e il responsabile delle politiche transfemministe e queer Arci Catania Alessandro Motta – a tutte le associazioni democratiche, tutte le persone che credono nell’uguaglianza, nei diritti, nelle libertà e nella democrazia». Non preoccupati soltanto dal fatto in sé ma dal «clima di intolleranza e spietata violenza contro la comunità che si respira nel mondo. È inquietante e merita una risposta determinata anche dalle istituzioni. Non sarebbe accettabile il silenzio di prefettura, questura e Comune rispetto a un attacco così grave e pericoloso».
Intanto, a rompere il silenzio sono stati i rappresentanti regionali e locali di Sinistra italiana. «Da mesi siamo di fronte a un rigurgito neofascista, troppo tollerato, se non fomentato, dalle forze più retrive del centrodestra al governo. Chi compie questi vili atti – scrivono il segretario regionale Pierpaolo Montaldo, il segretario provinciale Giolì Vindigni e il segretario cittadino Marcello Failla – vuole negare convivenza civile e libertà di pensiero, facendo ritornare l’Italia ai tempi oscuri del passato». Così da Sinistra italiana viene rinnovato l’impegno a continuare «la battaglia contro ogni barbaro conato discriminatorio e per la difesa della Costituzione antifascista».
Un messaggio di solidarietà e vicinanza è arrivato anche dalla Cgil di Catania. «Non può passare l’idea che luoghi democratici, aperti al pubblico e pensati per una cittadinanza dei diritti uguale per tutte e tutti, possano essere presi di mira da intimidazioni pericolose. Siamo felici di sapere che le forze dell’ordine abbiano già preso in carico il caso – dicono dal sindacato – e che gli associati non si sentano intimiditi. Ci aspettiamo – conclude pure la Cgil – che anche le istituzioni locali manifestino il proprio sostegno».