Dalle apparizioni della Madonna alla scomparsa della sedicente veggente è stato un attimo. «Gli incontri sono momentaneamente sospesi con data da destinarsi». Meno di dieci parole pubblicate sul sito dell’associazione La madonna di Trevignano Romano onlus, necessarie da quando di Maria Giuseppa Scarpulla – in arte Gisella Cardia – si è persa ogni traccia. L’ex imprenditrice siciliana originaria di Patti, in provincia di Messina, già condannata per bancarotta fraudolenta, sostiene da tempo di essere il tramite della Madonna. Che l’avrebbe scelta come destinataria dei suoi apocalittici messaggi da recapitare rigorosamente in un terreno vincolato all’interno della zona A del parco di Bracciano e Martignano, nel Lazio. Il tutto dopo che una statuetta portata da un pellegrinaggio a Međugorje avrebbe lacrimato sangue. Ma sangue di maiale, per la precisione, almeno stando all’esito delle analisi scaturite dall’esposto presentato ai carabinieri dall’investigatore privato Andrea Cacciotti. A indagare sulla vicenda adesso c’è, da una parte, una commissione della diocesi di Civita Castellana e, dall’altra, la procura di Civitavecchia. Nel frattempo, Gisella non si trova. C’è chi dice che si sia rinchiusa nel convento di Bassano Romano, chi che è andata all’estero (tra la Polonia e la Romania) da parenti e chi ipotizza che sia tornata in Sicilia. Chissà se farà rientro per il classico appuntamento del 3 di ogni mese. Sul sito, comunque, si legge che «è possibile inviare intenzioni di preghiera» con tanto di recapito telefono con contatto sia Whatsapp che Telegram. Ad arrivare, intanto, sono state tante testimonianze di pentiti della veggente che hanno raccontato di donazioni di migliaia di euro e di miracolose moltiplicazioni di cibo che, prima d’ora, hanno solo un celeberrimo precedente: quello delle nozze di Cana, compiuto niente poco di meno che dal figlio di Dio.
Da giorni ormai, la vicenda della sedicente santona è all’attenzione della procura di Civitavecchia. Soprattutto dopo l’esposto dell’investigatore privato, una denuncia arrivata alla guardia di finanza e varie segnalazioni da parte di un comitato di cittadini in merito alle costruzioni ritenute abusive all’interno di un’area che ha il massimo vincolo di tutela. I pubblici ministeri stanno valutando se aprire un fascicolo. Ancora prima, è stata la diocesi a volerci vedere più chiaro con l’istituzione di una commissione composta da persone esterne che possano garantire una maggiore indipendenza di giudizio: un teologo, un mariologo, un canonista, uno psicologo, un esorcista, medici legali, esperti di economia e pure di trucchi scenici. La relazione è attesa a breve e poi sarà il vescovo Marco Salvi a pronunciarsi. Nell’attesa, qualche indiscrezione è già emersa. «Constat de non supernaturalitate (si conferma l’origine non soprannaturale, ndr)», sarebbe la classica formula latina utilizzata dalla commissione per decretare che nelle rivelazioni e nelle apparizioni dell’ex imprenditrice non ci sarebbe nulla di divino. Eppure, a crederle in questi anni sono stati in molti. A partire dal precedente vescovo Romano Rossi che l’ha avuta come ospite speciale in alcune celebrazioni durante le quali la statuina è stata portata ed esposta «come un trofeo», hanno riferito alcuni partecipanti. Nel 2016, sarebbe stato proprio l’allora responsabile della diocesi a fare eseguire degli esami scientifici sulle lacrime. Non una procedura formale ma una sorta di favore chiesto a una conoscenza all’interno dei Ris. I risultati di quelle analisi non sono mai stati resi pubblici.
Sul sito resta attiva la possibilità di fare delle donazioni. E, negli anni, c’è chi ne ha già fatte di cospicue alla onlus La madonna di Trevignano Romano di cui è presidente Gianni Cardia, il marito di Scarpulla. Anche il terreno delle presunte apparizione sarebbe stata acquistato così. Il primo pentito della veggente a venire allo scoperto è stato il 70enne Luigi Avella. Ex dipendente del ministero dell’Economia e delle Finanze e laureato in Giurisprudenza e in Teologia, l’uomo avrebbe donato 123mila euro. Scelto da Gisella anche per essere accompagnata all’altare per la cerimonia dei suoi dieci anni di matrimonio, il 70enne continua a sostenere di avere agito di sua «spontanea volontà, in un momento di difficoltà». Per questo, non sarebbe intenzionato a denunciare. Nonostante, a un certo punto, i dubbi siano venuti anche a lui. In particolare da quando i coniugi lo avevano nominato direttore dei lavori per la recinzione del terreno delle apparizioni in via di Campo delle Rose. «Essendo laureato in legge – ha riferito Avella – ho subito capito che l’autorizzazione non era in regola e si stava per commettere un abuso. Così mi sono allontanato. Poi, ho iniziato ad avere perplessità sul miracolo».
Apparizioni e lacrimazione non sarebbero, però, l’unico miracolo tra le mani della santona che sostiene, tra l’altro, anche di avere le stimmate. Prima di lei, solo Gesù aveva potuto tanto con i pani e i pesci. La sedicente veggente Gisella avrebbe preferito invece coniglio, gnocchi e pizza. È stata lei stessa a raccontarlo in un’intervista video con uno youtuber a caccia di messaggi mariani nel mondo. «Non era in programma una cena per 15 persone – dice Scarpulla riferendo di un pasto da improvvisare all’ultimo, con anche sacerdoti tra i commensali – Erano rimasti dal pranzo un piattino piccolo di gnocchi e due pezzettini di coniglio». Apparecchiata la tavola e scaldate le pietanze rimaste, «io non so come è stato possibile – continua la donna – ma mentre riempivamo i piatti, tutti hanno mangiato gli gnocchi e il coniglio. Parliamo di quindici persone e mentre versavo mestoli nei piatti, il cibo non diminuiva: è incredibile». E, in effetti, lo è. Di fronte alla telecamera, Gisella racconta anche di un secondo episodio in cui il miracolo delle moltiplicazioni culinarie sarebbe avvenuto con la pizza. «Una teglia da quattro persone, non solo ne ha sfamate 25 ma è perfino avanzata».
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