La veggente siciliana condannata per bancarotta dietro la Madonna che lacrima nel Lazio

Giorno tre di ogni mese, da cinque anni, la statuetta di una madonna arrivata da Medjugorje lacrima sangue a Trevignano Romano, in provincia di Roma. E parla usando la voce di una donna di origine siciliana, del Messinese: Gisella Cardia. Il nome d’arte scelto da Maria Giuseppa Scarpulla, una ex imprenditrice che, proprio qualche giorno fa, è stata condannata dal tribunale di Patti per bancarotta fraudolenta a due anni di reclusione con pena sospesa. Un procedimento che è nato nel 2013 dal fallimento della Caleca Italia, un’azienda con sede a Patti, nel Messinese, attiva nel settore della produzione e commercializzazione di manufatti in ceramica. Per l’accusa, un contratto d’affitto esagerato (di 108mila euro) avrebbe determinato il fallimento della società. A quel punto, l’imprenditrice si trasforma nella veggente Gisella Cardia, prendendo in prestito il cognome del marito. Da Patti e Capo d’Orlando, dove viveva, Scarpulla si trasferisce nel paesino sul lago di Bracciano. Dove, intorno a una statuetta portata da un pellegrinaggio da uno dei luoghi simbolo delle apparizioni della Madonna, crea un’associazione a cui ci si può iscrivere pagando una tariffa minima di 50 euro. Lì si radunano migliaia di persone che attendono di vedere la statuetta piangere lacrime di sangue e di sentire le ultime rivelazioni che arrivano per bocca della sedicente veggente. Un fenomeno su cui la diocesi di Civita Castellana ha già avviato le indagini «per fare piena luce», come ha spiegato il vescovo Marco Salvi.

Un fenomeno che non convince – e non solo tra i non credenti – considerata la serie di misteriose coincidenze che non tornano nell’ennesimo presunto pianto mistico di una scultura, alimentato dal clamore mediatico esploso a distanza di sette anni dando vita anche a un florido business. Con un cartellone pubblicitario che, qualche settimana fa, è spuntato in una trafficata via di Milano. In primo piano la stampa della statua della Madonna, poi un paesaggio di campagna dove svetta un crocifisso e la scritta Asciugherò le vostre lacrime. Una frase che è già diventata un libro acquistabile sul sito dell’associazione La madonna di Trevignano Romano onlus, come le riproduzioni della madonnina lacrimante (al prezzo di 60 euro ciascuna, Iva inclusa ma spese di spedizioni escluse) e anche rosari, immaginette votive e altri oggi sacri. Alla donna l’illuminazione per una nuova vita da veggente – insieme al mai sopito spirito da imprenditrice – arriva nel 2016 al ritorno di un viaggio da Medjugorje con la statuetta di 38 centimetri al seguito. Non solo il volto bagnato da lacrime di sangue e da un liquido oleoso, quel simulacro avrebbe anche scelto Gisella come sua messaggera. «La prima volta che apparve la mamma di Gesù fu a casa mia, poi mi indicò un altro luogo per disvelarsi ancora», racconta sul sito dell’associazione. Da quel momento, le apparizioni si sarebbero spostate al Campo di rose.

Un terreno nella periferia del paese laziale che l’ex imprenditrice siciliana avrebbe comprato con «la generosa donazione di un uomo che aveva ricevuto una grazia dalla Madonna di Trevignano». Lì – tra le costruzioni sorte anch’esse miracolosamente in un terreno vincolato, all’interno della zona A del parco di Bracciano e Martignano, come ha fatto notare la sindaca Claudia Maciucchi -, la Vergine parlerebbe alla donna che trascrive tutto su un quaderno a fiori, dopo avere avvertito nell’aria un profumo di rose. Parole apocalittiche scritte in un italiano pieno di licenze poetiche e religiose. Per ascoltarle in tempo reale, migliaia di persone all’inizio di ogni mese affollano quel prato con una croce blu arrivando con autobus organizzati da diverse parti d’Europa. Agli speciali turisti l’associazione La madonna di Trevignano Romano onlus riserva anche degli sconti speciali: come un dieci per cento in meno sul costo del pasto in una panineria-pizzeria-ristorante, con sede nell’evocativa via della Madonnella. Non mancano poi le donazioni, con cui coprire altri progetti, secondo le dichiarazioni dell’associazione: «Stiamo per aprire un centro destinato ai bambini malati e ai bisognosi – ripete la donna – È quello che mi ha chiesto la Madonna». Perché Gisella, lo sottolinea spesso, è solo un tramite: «Non ho cercato quanto mi è successo, ma questa grazia mi è arrivata». Insieme alle stimmate che, stando ai racconti della veggente, le comparirebbero durante la quaresima. Al momento, però, nonostante il periodo sia quello, dei segni sulle mani della donna non c’è traccia.


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