Gli avvisi di garanzia sono stati emessi nei confronti di due uomini, uno di 25 e l'altro di 38 anni, che rientravano tra le abituali frequentazioni di Daniele Cancemi, il giovane scomparso lo scorso 30 agosto a Santa Maria di Licodia. Secondo gli inquirenti potrebbe essere suo il cadavere trovato a Biancavilla
Scomparsa del 29enne Cancemi, due indagati Sospettati di omicidio e sequestro per estorsione
Due avvisi di garanzia, destinati a due amici di Daniele Cancemi. È l’ultimo aggiornamento che riguarda la sparizione del 29enne di Santa Maria di Licodia, scomparso lo scorso 30 agosto dopo un pranzo a casa del padre e della compagna di lui. I due uomini, uno di 25 e l’altro di 38 anni, sono sospettati di omicidio aggravato, sequestro di persona a scopo estorsivo e minacce. Secondo gli investigatori, potrebbe essere proprio di Cancemi il corpo decapitato e in avanzato stato di decomposizione ritrovato in via del Trebbiatore, a Biancavilla, due giorni fa.
Domani alle 15.30 si procederà alla nomina del medico legale che effettuerà l’autopsia sul cadavere. Ma già nel pomeriggio del 4 ottobre, quando è stata ritrovata la salma, i due uomini sono stati portati nella caserma del comando dei carabinieri di Paternò e sottoposti a un lungo interrogatorio, durato fino all’alba del giorno dopo. Si presume che l’esame sul cadavere possa essere effettuata domani stesso. Secondo quanto trapela da fonti investigative, le forze dell’ordine sarebbero state già sulle tracce dei due, prima ancora del ritrovamento di Bancavilla.
A orientare gli inquirenti verso i loro nomi, le testimonianze raccolte in queste settimane, secondo le quali il 25enne e il 38enne rientravano tra le abituali frequentazioni di Daniele Cancemi. Per quanto riguarda l’identificazione del cadavere, invece, per averne certezza bisognerà attendere il risultato dell’autopsia del medico legale e l’esito dei test del Dna. I residui di maglietta chiara trovati addosso alla salma, però, lascerebbero pochi dubbi e sarebbero stati definiti «elementi inconfutabili» da parte di chi sta seguendo le indagini da vicino.
Addosso al corpo sono state rinvenute diverse pietre, fatto che lascia supporre un tentativo di sepoltura. Insufficiente perché i cani randagi della zona non si avvicinassero al corpo, facendolo a brandelli. La testa è stata ritrovata a breve distanza dal cadavere: resta da chiarire se la decapitazione sia da imputare all’azione degli animali o a quella di chi ha ucciso la vittima.