Quindici schede falsificate per orientare le elezioni dell‘Ordine degli infermieri di Palermo. È la verità stabilita dalla Cassazione che ha riconosciuto colpevole l’ex presidente Franco Gargano, accusato di aver manipolato i voti durante le consultazioni di novembre 2017, scrivendo di suo pugno i nomi dei candidati della sua lista. Condannato a un anno e un mese, la pena di Gargano è sospesa.
Il caso era nato dalla denuncia di quattro colleghi dell’ex presidente, tra cui Antonino Amato, oggi alla guida dell’ordine degli infermieri di Palermo. Insieme a lui, Calogero Gugliotta, Giuseppe Intravaia e Vincenzo Gargano: i quattro si sono anche costituiti parte civile nel processo. Allora, a seguito della loro segnalazione, i carabinieri si erano presentati nel padiglione oncologico dell’ospedale Civico, sequestrando le schede dubbie mentre si svolgeva lo spoglio. «Svolgiamo ogni giorno un servizio che ci impone il massimo rigore etico e morale e non sono ammesse deroghe per alcuno – commenta il nuovo presidente Amato – Dobbiamo essere da esempio».
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