L’attesa è finita e dopo la messa dell’aurora è iniziata la processione di Sant’Agata lungo il cosiddetto giro esterno. A presiedere la celebrazione l’arcivescovo di Catania, Luigi Renna, accompagnato dal parroco della cattedrale Barbaro Scionti. Durante la messa sono stati diversi i riferimenti ai carcerati, alle giovani mamme ma anche ai progetti di risanamento nei […]
Foto di Diocesi di Catania
Sant’Agata, via al giro esterno. L’omelia del vescovo e i riferimenti a quartieri, carcerati e giovani mamme
L’attesa è finita e dopo la messa dell’aurora è iniziata la processione di Sant’Agata lungo il cosiddetto giro esterno. A presiedere la celebrazione l’arcivescovo di Catania, Luigi Renna, accompagnato dal parroco della cattedrale Barbaro Scionti. Durante la messa sono stati diversi i riferimenti ai carcerati, alle giovani mamme ma anche ai progetti di risanamento nei quartieri. Tema centrale, quest’ultimo, dopo le recenti iniziative emergenziali del governo Meloni, intenzionato a esportare nel quartiere popolare San Cristoforo il cosiddetto modello Caivano, dal nome del Comune che si trova in provincia di Napoli. Il progetto coinvolge altre periferie in Italia e mira alla riqualificazione di immobili, al miglioramento della sicurezza e alla concessione di spazi per il terzo settore. Il tutto con il monitoraggio di un commissario straordinario, Fabio Ciciliano, nominato da Roma.
Questo progetto «sarà portato egregiamente in porto da chi è stato chiamato a coordinare – ha detto Renna -. Abbiate una prospettiva lungimirante perché in alcune zone di Catania non servono iniziative sporadiche o che abbiano il sapore della discontinuità ma soluzioni durature per cambiare il volto del quartiere. Non aspettiamoci soldi, ma cambiamenti strutturali». Renna ha concluso questo passaggio con le parole del cardinale Carlo Maria Martini: «La speranza è anche una virtù politica è rimedio alla decadenza morale e sociale; coraggio di opporsi al degrado e di non ritenerlo inevitabile». Altro passaggio quello dedicato alle mamme che iniziano una gravidanza troppo giovani. A quanto pare in numero sempre più crescente a Catania e con unioni che spesso finiscono dopo pochi anni perché i compagni non sono in grado di essere indipendenti economicamente. «Occorre un cambio di mentalità nelle famiglie – ha aggiunto l’arcivescovo – in quanto certi genitori non vedono l’ora di abbandonare le figlie al loro destino, in quanto rappresentano solo una bocca da sfamare, condannandole a una povertà educativa. Voi mamme catanesi avete un merito: avere accettato la vita e di non ricorrere all’aborto. Ora prendetevi cura dei vostri figli e fate in modo che siano più responsabili di voi».
Renna si è rivolto anche ai detenuti. «Vorrei, da questo luogo santo, accanto a Sant’Agata, invitare a organizzare la loro speranza i nostri fratelli e sorelle carcerati. Cari detenuti, voi vivete temporaneamente la privazione della libertà, ma potete cambiare strada». «È pur vero – aggiunge Renna – che avete messo a repentaglio i beni e la vita degli altri, spesso a servizio della criminalità organizzata, soprattutto avete rovinato voi stessi, ma non per sempre! Cari detenuti e detenute, vi invito a guardare nel vostro cuore e liberarvi da quelle catene che vi hanno tenuti prigionieri prima ancora di andare in carcere: la convinzione che ad esempio, possedere soldi, avere un Rolex d’oro o una tuta di marca facesse la libertà della persona, a prezzo dello spaccio, della ricerca del pizzo, delle rapine e delle truffe. E che dire – osserva – di quanti di voi per avere i soldi per la droga hanno perso il controllo di sé, arrivando a usare violenza ai propri anziani genitori o hanno spacciato stupefacenti con il proprio bambino in braccio?». Renna ha auspicato che «in tutta Italia e in tutti i luoghi di detenzione ci siano condizioni che superino precarietà e sovraffollamento, e ci siano mani pronte a farvi uscire dal tunnel in cui tante esistenze sono entrate». Infine l’invito «a liberarsi da ogni diffidenza e a coltivare la speranza di uscire non solo dal carcere, ma da ciò che vi ha portati a esso».
A quasi metà percorso del giro esterno, in piazza Stesicoro, è previsto un nuovo intervento dell’arcivescovo, che nella circostanza è solito toccare oltre ai temi pastorali anche temi sociali. Domani, poi, l’attesa per il Pontificale presieduto dall’arcivescovo metropolita di Bologna, cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana.