Lunedì 5 giugno alle 21.10 sulla televisione pubblica andrà in onda La croce e la spada, che ripercorre le tappe della santa protettrice della città a poco più di un mese di distanza dal tradizionale festino
Santa Rosalia, arriva documentario su Rai Storia Dalla vita eremitica ai dipinti sparsi per il mondo
Se si dice Palermo si dice santa Rosalia, ovvero la
protettrice della città. Ed è lei la protagonista di La croce e la spada, in onda lunedi’ 5 giugno alle 21.10 su Rai Storia, a poco più di un mese di distanza dal tradizionale festino.
Alla santa e’ dedicata la cappella meridionale della basilica palermitana dove il suo corpo e’ venerato in un’urna d’argento posta sull’altare, e che sorge in fondo alla navata laterale destra. La tradizione narra che al conte Ruggero, mentre osservava il tramonto con sua moglie, apparve una figura celestiale, che con se portava un messaggio: Ruggero, io ti annuncio che nascerà nella casa di Sinibaldo, tuo congiunto, una rosa senza spine.
Si trattava dunque di Rosalia, che nacque in provincia di Agrigento in anno incerto. Suo padre, il conte Sinibaldo, discendeva da Carlo Magno. Per questo motivo visse in ricchezza presso la corte di re Ruggero, e quando il conte Baldovino lo salvo’ da un animale selvaggio il re volle ricambiarlo con un dono. Baldovino chiese in sposa Rosalia, ma la ragazza, all’indomani dell’offerta, si presento’ alla corte con le trecce tagliate. Era il suo modo per dichiarare che preferiva abbracciare la fede.
Ancora giovanissima scelse la vita eremitica: nei suoi spostamenti fu sempre seguita da numerosi pellegrini. Poi l’approdo al Monte Pellegrino, dove anche lì fu raggiunta dalla sua stessa fama, che si diffondeva nonostante la lontananza dalla vita pubblica. E furono proprio i pellegrini che trovarono il suo corpo privo di vita, diciotto anni dopo, il 4 settembre 1160. In quello stesso luogo sorge oggi il Santuario di santa Rosalia, che verrà sviscerato dal documentario rai.
Altra tappa nella basilica a Palermo, con la cappella che custodisce le sue ceneri, decorata sulle pareti da due bassorilievi di Valerio Villareale. Alla santa sono dedicati anche altri dipinti, tra i quali spiccano le opere di Antoon Van Dyck. Durante il suo soggiorno siciliano, poco dopo il ritrovamento delle reliquie di Rosalia, al celebre artista fiammingo furono commissionate alcune tele. Restano la Santa Rosalia conservata a Houston e la Santa Rosalia in gloria al Metropolitan Museum di New York.