I controlli incrociati con l'Agenzia delle entrate sono serviti all'Azienda sanitaria provinciale di Catania a notificare migliaia di richieste di restituzione delle esenzioni per le prestazioni mediche del 2012. Tutte di persone che, a differenza di quanto accaduto, avrebbero dovuto pagare le visite. E invece non l'hanno fatto
Sanità, Asp chiede indietro ticket non pagati Esentate persone che non ne avevano diritto
Sono migliaia i cittadini a cui l’Asp di Catania sta notificando, in questi giorni, una lettera in cui richiede la restituzione delle somme relative all’esenzione del ticket sanitario. Un controllo effettuato dall’Agenzia dell’entrate ha permesso di verificare e accertare, anche attraverso controlli incrociati, che coloro che hanno autocertificato di avere i requisiti per godere dell’esenzione ticket in realtà non ne avrebbero avuto alcun diritto.
A Paternò la questione riguarderebbe circa duemila persone. A queste ultime, infatti, è stata inoltrata una specifica richiesta di restituzione della somma che questi utenti avrebbero risparmiato non pagando il ticket. Cifre che vanno da poche decine fino a oltre 500 euro e che sono relative all’anno 2012. Presto saranno controllate anche le autocertificazioni del 2013. Un fulmine a ciel sereno che ha gettato nel panico migliaia di utenti, che in queste ore stanno affollando l’ufficio ticket di via Massa Carrara.
Chi ha usufruito dell’esenzione vuole dimostrare, attraverso la documentazione datata 2012, di averne avuto diritto. Portando con sé il modello Isee. Gli utenti che devono restituire la somma lo possono fare recandosi negli uffici ticket del Distretto sanitario 18. Centinaia comunque sono i casi di utenti che si sono rivolti ai patronati locali anche per essere tutelati a livello legale. E molti altri, inoltre, si sono rivolti alla consulenza di avvocati che si occupano di diritto amministrativo.
Di norma, possono usufruire dell’esenzione dal ticket i minori fino a sei anni, gli ultra 65enni, i disoccupati il cui reddito non supera gli 8263 euro, i titolari di pensione al minimo che hanno un’età superiore a 65 anni, e coloro i quali appartengono a un nucleo familiare il cui reddito complessivo non supera gli 8263 euro.