San Teodoro, il cantiere è bloccato: Briganti nei guai «Costretti ad allenarci tra palestra e campi in affitto»

La rabbia dei Briganti, società di rugby impegnata da anni nel quartiere periferico di Librino in attività di grande valore culturale e sportivo, è esplosa in questi giorni attraverso la propria pagina Facebook. Troppo amaro il boccone dell’ennesimo rinvio riguardante i lavori per l’allargamento del campo da gioco e il rifacimento del terreno attraverso l’installazione di un tappeto sintetico. I fondi, contenuti all’interno del Patto per Catania, sono già stanziati: la gara d’appalto è aggiudicata. A cosa è dovuto, quindi, l’ennesimo slittamento di questa importante opera di riqualificazione?

Stefano Curcuruto, presidente de I Briganti Rugby, prova a spiegarlo in poche battute. «C’è una problematica di natura tecnica. Il lato di campo da allargare – ribadisce a MeridioNews il dirigente – si trova tra il vecchio muro perimetrale e un altro muro di contenimento a ridosso della rete. Sarà dunque necessario fare nuovi calcoli per tirar su una nuova barriera». L’altro elemento da tenere in considerazione è legato a una nuova regola stabilita dal World Rugby, la federazione internazionale: «I terreni sintetici – prosegue Curcuruto – dovranno essere dotati di una sorta di tappetino sottostante, necessario per ammortizzare gli urti. Nel vecchio progetto questo elemento manca del tutto».

Oltre al danno, poi, è arrivata la beffa. «Lo scorso settembre – continua il presidente dei Briganti –  prima che il cantiere si bloccasse di nuovo, le ruspe hanno buttato a terra il muro di confine del campo, rigirando tutto il terreno» Questo ha bloccato qualsiasi uso del campo da gioco, portando a serie problematiche di natura organizzativa. «Abbiamo utilizzato un piccolo campo in sintetico accanto al San Teodoro, ma ci hanno rubato l’illuminazione. Da allora i bambini si allenano in palestra, mentre gli adulti lo fanno in altre strutture”. Tra affitti dei campi e trasferte continue, le spese sono lievitate alle stelle: «Alcune famiglie non mandano più i loro bambini – afferma con dispiacere Curcuruto – e così il San Teodoro che avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello di una intera comunità, ha finito per essere l’ennesimo spreco di denaro pubblico».

L’assessore allo Sport del comune di Catania, Sergio Parisi, ha cercato di ricondurre la problematica a tempistiche più o meno precise. «Abbiamo ricevuto la lettera del Comitato Regionale Sicilia della Federugby, concernente l’adeguamento del campo alle misure standard. Procederemo nel più breve tempo possibile – ha precisato – a depositare i nuovi calcoli strutturali. La volontà è quella di chiudere i lavori entro giugno». In coda va registrata la riflessione finale del presidente Curcuruto: «Il San Teodoro è da sempre il cuore del progetto dei Briganti. La sola idea di poter lasciare Librino ci mette paura. Una cosa è certa: il completamento o meno dei lavori sarà solo ed unicamente questione di volontà politica».


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