Il 27enne Gianluca Caruso era destinatario dell'ordinanza di custodia cautelare. Faceva parte anche lui della piazza di spaccio di Corso Indipendenza, quella gestita dal clan Cappello-Bonaccorsi e identificata con la bandiera degli Stati Uniti. Guarda le foto
San Leone, altri arresti dopo operazione Tricolore Si è costituito un pusher che si trovava all’estero
Si è costituito all’aeroporto Vincenzo Bellini di Catania il 27enne Gianluca Caruso. Destinatario dell’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione Tricolore – che ha smantellato due piazze di spaccio nel quartiere San Berillo Nuovo e portato all’arresto di 40 persone per traffico e spaccio di sostanze stupefacenti aggravata dal metodo mafioso, Caruso si era sottratto all’esecuzione del provvedimento restrittivo perché si trovava all’estero. Adesso, è stato portato al carcere Bicocca di Catania.
Il ragazzo è ritenuto responsabile dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti (marijuana e cocaina) e detenzione ai fini di spaccio, con l’aggravante di avere commesso il fatto con la finalità di agevolare l’associazione mafiosa Cappello-Bonaccorsi. All’interno del gruppo criminale, Caruso avrebbe svolto il ruolo di pusher nella piazza di spaccio di via La Marmora angolo corso Indipendenza. Quella identificata con la bandiera degli Stati Uniti d’America.
Altro arresto della polizia nello stesso ambito è quello del pregiudicato Salvatore Melia (classe 1988), ritenuto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di cocaina e
marijuana. Durante un servizio di osservazione in corso Indipendenza, gli agenti della squadra mobile sezione antidroga hanno monitorato i movimenti di Melia. Uomo notoriamente
attivo nel rione popolare di San Leone nell’attività di spaccio sia di cocaina che di marijuana.
All’interno di un immobile di corso Indipendenza, i poliziotti hanno trovato, nascosti in vari anfratti
ricavati nell’abitazione, 6.425 chili di marijuana, 4 grammi di cocaina già confezionati in 27
involucri di cellophane trasparente, un bilancino elettronico di precisione e un foglio
manoscritto con nomi e cifre. Melia è stato portato nel carcere di
Catania di piazza Lanza.