L'ispezione di polizia e funzionari del Comune si è concentrata su palazzo De Gaetani in via delle Finanze. Il precario edificio era stato occupato circa otto anni fa e ospita persone in difficoltà economiche e di salute. Tutte fatte uscire e identificate
San Berillo, scattano nuovi controlli negli edifici Terza volta in pochi giorni, assenti i Servizi sociali
Stamane, per la terza volta nel giro di pochi giorni, funzionari del Comune di Catania insieme a Protezione civile e forze di polizia con unità cinofile e uomini a cavallo hanno condotto un nuovo controllo nel quartiere di San Berillo. Mancavano le unità dei Servizi sociali. I dirigenti della polizia presenti riferiscono di essere in appoggio ai vigili urbani e ai funzionari. Si tratterebbe della prosecuzione del censimento delle presenze nella zona iniziato la scorsa settimana, in un quartiere che resta caldo per i fenomeni di spaccio e prostituzione.
I controlli si sono concentrati su palazzo De Gaetani in via delle Finanze. Lo stabile, che versa in condizioni precarie, era stato occupato circa otto anni fa ed è abitato da diverse persone in difficoltà economiche e anche in gravi condizioni di salute. Agli occupanti, tutti identificati, è stato impedito di rientrare. Gli stessi agenti hanno verificato la possibilità di ospitare gli sgomberati nei dormitori Caritas come la Locanda del samaritano e nel dormitorio pubblico Il Faro, dove pare ci siano due posti disponibili.
Qualcuno degli abitanti protesta, racconta dello stato di abbandono in cui l’edificio versava otto anni prima e dei lavori che sarebbero stati svolti per renderlo vivibile; oltre alla pulizia del cortile, che era diventato una discarica, sarebbe stata anche rifatta una parte del tetto. La notizia si diffonde e alcuni esponenti di associazioni della zona assieme ad altri abitanti scendono in strada per capire che succede. Dei ragazzi portano uno striscione che recita: «No sfratti. Casa per tutti!»
Nello, uno degli abitanti, non trattiene le lacrime e fatica a parlare. Prima di vivere in quella casa non era stato ospitato alla Caritas a causa delle sue difficili condizioni di salute. Nessuna alternativa, dunque, al vivere in strada finché non aveva trovato questa sistemazione. Adesso non gli permettono di rientrare a prendere i suoi cani e gatti, che lui indica come la migliore e più efficace terapia per il suo male. Mariagiovanna, abitante del quartiere, ricorda che le persone che abitano lo stabile hanno tutte «storie difficili» e problemi di salute oltreché economici. Senza un supporto da parte del Comune, riferisce, non avrebbero altra alternativa che finire per strada.
Intorno alle 12, forse perché di soluzioni immediate per dare una sistemazione dignitosa per i bisognosi non ne sono state trovate, le operazioni di sgombero vengono sospese. Gli occupanti comunque dovranno lasciare Palazzo De Gaetani nei prossimi giorni.