Samsung, rimossa l’app del ventenne ennese L’esperto: «Troppi moralisti italiani sul web»

Salvo Mica ha l’aria di un personaggio da fumetto. E infatti è un cosplayer. Si definisce owner & founder di E-Ludo interactive, startup di successo con sede a San Giovanni La Punta che si occupa di sviluppo software, soprattutto videogames. Tra le sue creazioni ci sono sia prodotti multipiattaforma in flash che specifici per Apple e Android. Da anni, per venderli, Mica utilizza i marketplace come quello di Samsung, società da cui Andrea Giarrizzo, ventenne di Valguarnera, in provincia di Enna, è stato premiato con 100mila dollari per l’app più scaricata dello store – oltre un milione di download – ideata per permettere all’utente di scaricare dal proprio device mobile i video dal noto servizio Youtube. Applicazione poi ritirata tra le ire di Google, proprietaria della piattaforma video.

La notizia dell’app, creata da un giovane dell’entroterra siciliano, si diffonde subito come suggestione tra i giornali nazionali. Titoli sensazionalistici annunciano Giarrizzo come il nuovo piccolo genio dell’informatica mondiale. Ma gli italiani, un po’ nerd e un po’ invidiosi, iniziano a sollevare qualche dubbio sulla legalità del servizio. Un Youtube downloader che violerebbe i termini di utilizzo del sito di proprietà di Google. L’app viene rimossa dal market Samsung, i nerd sospirano «ve lo avevamo detto, noi» ma, in realtà, pare sia stato lo stesso Giarrizzo a rimuovere la sua creazione. Un corto circuito di licenze e sensazionalismo che ha diviso gli esperti italiani e su cui CTzen ha chiesto qualche chiarimento a Mica.

E’ possibile che Samsung dia un premio per una applicazione super-scaricata ma che poi risulta illegale per Google?
«Credo che questo sia un grosso errore che, ipotizzo, Samsung ha commesso facendosi trascinare dal successo numerico dell’app. Che compie un’azione chiaramente illegale, per cui mi sembra assurdo che l’azienda semplicemente non se ne sia accorta. Ogni marketplace ha le sue regole, i suoi tempi e le sue policy che spesso possono sembrare assurde, sbagliate o insensate, ma sono sempre chiare e puntuali».

Di applicazioni Youtube downloader ne esistono moltissime. Quello di Giarrizzo è di certo un risultato numericamente straordinario. In questi casi, per la tua esperienza, si tratta di merito o fortuna?
«In questi giorni Giarrizzo avrà subito molto il clima di accusa che si respira sul web e avrà vissuto il classico fenomeno di essere scaraventato dalle stelle alle stalle. Vorrei rassicurarlo: sono assolutamente certo che avrà davanti a sé un futuro radioso. Quello che è successo per lui non è la fine, ma solo il primo impatto con un mondo duro e difficile. Prima ci si sbatte contro, meglio è. Si impara a schivare e a colpire più rapidamente. Giarrizzo potrà togliere le scarpe a quelli che stanno correndo, da domani mattina. Con buona pace di tutti i moralisti dell’ultim’ora che popolano l’Italia sul web».

Quanto ha inciso il clamore mediatico dell’applicazione del giovane ennese nel creare il caso?
«Tra merito e fortuna ci sono anche la pianificazione, il marketing e la comunicazione. I grandi numeri sono a portata di mano se l’applicazione è ben progettata, svolge il suo compito, è utile e di facile uso e soprattutto è gratuita. Questo ridimensiona un po’ il fenomeno straordinario di cui si parla in questi giorni. Conosco italiani che hanno fatto numeri maggiori e le loro app erano francamente più interessanti ed elaborate. Solo non hanno avuto la stessa attenzione mediatica».

 

[Foto di Rodrigo Ghedin]

Leandro Perrotta

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