Salvini a Palermo ed è già polemica sulla mascherina La Lega parla di candidature per Regionali e Comunali

«Sono qui per ricordare un grande uomo di giustizia e le donne e gli uomini della scorta, mi sembra il minimo». Inizia così la due giorni palermitana di Matteo Salvini. Il leader della Lega era comunque atteso domani in città per comparire davanti ai giudici nell’udienza preliminare del processo che lo vede imputato con le accuse di sequestro plurimo di persona aggravato e omissione d’atti d’ufficio per avere negato lo sbarco a 107 migranti, che nell’agosto del 2019 sono rimasti per giorni a bordo della nave della Ong spagnola Open Arms, bloccata al largo di Lampedusa. Ne approfitterà per incontrare il presidente della Regione Nello Musumeci e i referenti regionali del suo partito, con l’intenzione di gettare le basi per le prossime Amministrative.

E di fronte all’albero di via D’Amelio, luogo dell’attentato in cui Borsellino e gli agenti della sua scorta persero la vita, Salvini si presenta con una mascherina con su stampata l’immagine del giudice ucciso dalla mafia e parte di un suo discorso. Una scelta che ha destato non poche polemiche. «Riuscire a fare una polemica anche quando un senatore va a commemorare i martiri di mafia, come Paolo Borsellino e i poliziotti della scorta è veramente sconcertante – ribatte Igor Gelarda, capogruppo della Lega in Consiglio comunale – La mafia si combatte ogni giorno con la legalità e con il tenere vivo nella memoria e nei cuori il sacrificio di coloro che hanno perso la vita combattendola». Acqua sul fuoco che non ha certo placato le esternazioni di indignazione nei confronti dell’ex vicepremier. 

Sul fronte politico, Salvini non si sottrae alle domande su Regione e Comune. Non mancano gli attacchi a Leoluca Orlando, con cui spesso ha avuto battibecchi a distanza. «Palermo – dice – merita dal mio punto di vista il cambiamento dopo anni di Orlando. Sarebbe molto bello esprimere un candidato se non scelto, quanto meno condiviso dalla Lega, perché Orlando è molto bravo a parlare, molto meno a fare». E l’ipotesi del partito forte che esprime le proprie indicazioni nella scelta del candidato è quella agognata anche a livello regionale, nonostante la ribadita comunione di intenti con il presidente Musumeci. «Stiamo ragionando su come garantire un futuro tranquillo ai siciliani – continua Salvini – Contano su un centrodestra compatto e su un’indicazione leghista per la presidenza della Regione. Stiamo crescendo. Vogliamo lavorare al meglio in questi due anni che mancano, poi sicuramente la Lega sarà protagonista nelle scelte». Per il resto, le priorità dell’incontro del pomeriggio con Musumeci, a detta del senatore leghista, saranno «salute e lavoro».

Infine, poche battute anche sul processo di domani, in un’aula bunker che si presenterà blindata e interdetta alla stampa. «Continuo a essere tranquillo – conclude Salvini – Tranquillo ma dispiaciuto, perché ritengo che la giustizia italiana potrebbe spendere tempo e denaro per perseguire delinquenti veri, però come tutti i cittadini italiani se sono chiamato in tribunale ci vado. A Palermo come a Catania, a testa alta, orgoglioso di quello che ho fatto. Un presunto colpevole di solito rinnega, io rivendico con orgoglio di avere salvato vite, di avere difeso confini. I morti in mare sono aumentati dopo la mia uscita dal ministero. Quando ho fatto il ministro sapevo che uno corre dei rischi se fa il suo dovere. Non lo rifarei, lo rifarò».


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