Assicurare la tracciabilità dei prodotti alimentari per tutelare i consumatori. Ma anche gli animali e l’ambiente. La salute è proprio al centro dei princìpi della creazione del marchio QS (Qualità Sicura), il modo scelto dalla Regione siciliana per difendere i propri prodotti, renderli più trasparenti (oltre alle norme di legge già presenti) e garantirne la […]
I benefici sulla salute degli standard del marchio QS
Assicurare la tracciabilità dei prodotti alimentari per tutelare i consumatori. Ma anche gli animali e l’ambiente. La salute è proprio al centro dei princìpi della creazione del marchio QS (Qualità Sicura), il modo scelto dalla Regione siciliana per difendere i propri prodotti, renderli più trasparenti (oltre alle norme di legge già presenti) e garantirne la migliore qualità possibile – come materie prime e come lavorazione – attraverso appositi disciplinari di produzione con regole chiare e rigorose. E se Ippocrate, padre della medicina, diceva «Fa’ che il cibo sia la tua medicina», risulta chiaro come il legame tra alimenti di qualità e salute umana sia più che diretto.
Tanto più in un tempo in cui le abitudini alimentari sono sempre più votate alla praticità, alla velocità e alla lunga conservazione, diventa indispensabile sapersi destreggiare tra le corsie dei supermercati alla ricerca dei prodotti migliori. Per noi, per gli animali – da cui molti di questi prodotti sono ricavati – e per l’ambiente. Eppure oggi sembra difficile avere la certezza di spendere per un prodotto che ci nutra davvero, senza effetti collaterali a lungo termine. Troppo mercurio nel pesce. Troppi antibiotici nella carne. Pesticidi e ormoni nel latte. Tra allarmismo, ricerca scientifica e reali necessità di una dieta bilanciata, la vera prevenzione passa dall’attenzione a come viene prodotto ciò che mangiamo, in un ciclo che comincia ben prima del supermercato.
Per questo al centro delle regole del marchio QS c’è il benessere degli animali: dalle condizioni di allevamento (spazio, luce, ecc.) alla prevenzione delle malattie. Limitando così anche la necessità di ricorrere all’uso di farmaci. Ma anche – tanto per il foraggio quanto per le colture di frutta e verdura – la riduzione dell’uso di sostanze chimiche (sia fertilizzanti che prodotti fitosanitari) e l’assenza di Ogm, cioè organismi geneticamente modificati. E ancora, in fase di lavorazione dei prodotti, la riduzione di additivi come coloranti, conservanti o esaltatori di sapidità, spesso causa di allergie e di intolleranze. Il tutto prestando sempre attenzione a una filiera il più corta possibile, che garantisca freschezza ai prodotti, evitando eccessive manipolazioni e assicurando di non disperdere nutrimenti preziosi.