Il premio tasca dalmerita va al collettivo italo-francese zimmerfrei. Particolarmente riuscita lottava edizione del festival guidato da giovanna taviani, con tanti ospiti di rilievo, musica, il contest isolani si, isolati no e soprattutto un raccolto di documentari di grande pregio in concorso. Emozionante la proiezione del film prodotto da rean mazzone
SalinaDocFest: vince un film francese, acclamato Belluscone di Maresco
IL PREMIO TASCA DALMERITA VA AL COLLETTIVO ITALO-FRANCESE ZIMMERFREI. PARTICOLARMENTE RIUSCITA LOTTAVA EDIZIONE DEL FESTIVAL GUIDATO DA GIOVANNA TAVIANI, CON TANTI OSPITI DI RILIEVO, MUSICA, IL CONTEST ISOLANI SI, ISOLATI NO E SOPRATTUTTO UN RACCOLTO DI DOCUMENTARI DI GRANDE PREGIO IN CONCORSO. EMOZIONANTE LA PROIEZIONE DEL FILM PRODOTTO DA REAN MAZZONE
di Gabriele Bonafede
Diretto da Giovanna Taviani, il Salina Doc Fest ha concluso lo scorso weekend lottava edizione con un ricco programma di documentari dalta qualità, core del festival. Non solo documentari, ma anche film, ospiti di rilievo, musica, serie TV popolari, dibattiti e anche il contest Isolani sì, isolati no sponsorizzato dal Tasca DAlmerita.
Il team del Salina Doc Fest 2014Vincitore del concorso per documentari è La beaute cest ta tête (traduzione letterale: La bellezza è la tua testa) di ZimmerFrei, Italia, (Francia, 2014, 60). Un film ambientato in un piccolo bar della vecchia Marsiglia dove i protagonisti sono gli avventori. Rimane uno straniero leggermente selvaggio ciò che esplora Il collettivo Zimmerfrei (Massimo Carozzi, Anna de Manincor e Anna Rispoli), in compagnia a uccelli della notte simili a Bukowksi che sognano di mari aperti e lottano per adeguarsi allincipiente trasformazione sociale e urbana di Marsiglia, come commentano gli stessi autori nel loro sito internet (http://www.zimmerfrei.co.it/ZimmerFrei/beaute.html).
Anche questanno i film in concorso hanno raccontato e fatto scoprire soggetti dampio respiro artistico e documentario, trai quali uno su Danilo Dolci, dal titolo Dio delle Zecche. Storia di Danilo Dolci in Sicilia di Leandro Picarella e Giovanni Rosa, (Italia, 2014, 60) e uno, particolarmente apprezzato, sui vulcani dal titolo Sul vulcano di Gianfranco Pannone, (Italia, 2014, 80). Tutti di grande pregio, grazie ad unaccurata selezione. Particlarmente interessanti anche i film in visione fuori concorso tra i quali Belluscone, una storia siciliana di Franco Maresco, premiato al Festival di Venezia e che ha segnato forse il momento più partecipato del festival. Letteralmente acclamato da un centro-congressi strapieno, alla proiezione del film di Maresco hanno partecipato i produttori (Rean Mazzone, la scrittrice Anna Vinci, e Fausto Amato), ed è stato seguito da un breve dibattito insieme a Marcello Sorgi.
Giovanna TavianiCosì Giovanna Taviani nella sua presentazione dellottava edizione, conclusa con un ennesimo successo: Isolani sì, Isolati no! fu dal primo anno il nostro slogan e continua a esserlo oggi, con il nuovo Video Contest firmato Tasca DAlmerita per giovani filmmaker non professionisti di tutte le isole minori dItalia e con il nostro impegno costante per lincremento dei trasporti che collegano le isole al continente.
Sin dal primo anno, quando aprimmo il festival con Roberto Saviano, che aveva appena pubblicato il suo Gomorra, la Direzione Cinema del Ministero dei Beni Culturali di Roma ci sostenne con curiosità e attenzione: aveva colto la nostra sfida per un turismo culturale e destagionalizzato che portasse il mondo sullisola, attraverso la cultura, e aprisse nuovi spiragli ai giovani.
E ancora, così prosegue Giovanna Taviani nella corposa presentazione leggibile integralmente su http://www.salinadocfest.it/2014-VIII/il-festival/ e dal forte sapore retrospettivo sulle vicende del festival: In otto anni la nave del SalinaDocFest ha riattraversato la storia del nostro paese, alla ricerca di un porto comune e in difesa di una comunità alternativa allordine esistente. Nonostante le tempeste e le avversità è andata sempre dritta superando intemperie e ostacoli, ha imbarcato amici, idee, pensieri (qualcuno invece è voluto scendere), senza avere mai paura di cambiare rotta; proprio come fa il documentarista, che per natura è aperto al mondo e allascolto degli altri. Ogni anno siamo usciti da questa esperienza cambiati, scossi, diversi, a dimostrazione che il documentario è il più potente defibrillatore sociale di cui disponiamo oggi, una vera e propria arma in grado di risvegliare le coscienze e far aprire gli occhi su realtà invisibili, cancellate, rimosse o dimenticate.
Ecco il trailer dell’edizione 2014: