I contagi da Sars-CoV-2 non si fermano e l’ospedale di Biancavilla è costretto ad aggiornare la lista dei sanitari colpiti. Ai sei positivi già noti, si aggiungono altre tre persone. Oltre a un medico di sala operatoria e al capo sala di Ortopedia, il virus ha infettato anche una paziente del reparto di Ostetricia. Quest’ultima, secondo quanto rivelato da una fonte a MeridioNews, avrebbe affrontato nei giorni scorsi un parto cesareo. A contagiarla, secondo le prime ipotesi, potrebbe essere stato uno degli infermieri poi risultati positivi.
Sulla vicenda Biancavilla potrebbe avere inciso la lentezza di alcuni tamponi. In qualche caso, sono passati anche fino a sette giorni. Periodo in cui i sanitari, tutti asintomatici, hanno continuato a prestare servizio al Santissima Addolorata, struttura individuata dall’Azienda sanitaria provinciale di Catania come Covid-center. Il paradosso è che il nosocomio, almeno fino a sabato secondo alcune verifiche del nostro giornale, non ospitava pazienti Covid. La malattia però ha fatto capolino. Cosa succederà adesso? Alcune indiscrezioni fanno supporre che, probabilmente, il numero dei positivi continuerà a salire. Sicuramente c’è un caso sospetto con una operatrice che sarebbe risultata positiva al primo tampone e che domani effettuerà per la seconda volta il test.
Venerdì scorso, il personale del nosocomio è stato convocato per un monitoraggio a tappeto. Domani, oltre al caso citato sopra, dovrebbero essere ripetuti altri due tamponi. I motivi di questa nuova chiamata, però, al momento non sono chiari. L’azienda, per voce del direttore sanitario Antonio Rapisarda, ha escluso la possibilità di un focolaio. Spiegando che quella in atto «è una determinata attività di prevenzione».
Adesso, sulla vicenda Biancavilla è stato chiamato a dire la sua anche l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza. Il caso, infatti, è finito al centro di un’interrogazione presentata all’Assemblea regionale siciliana da Gianina Ciancio (M5S). Nel documento si chiede «un intervento immediato per garantire la sicurezza dell’ospedale». Sul punto nei giorni scorsi si era espressa anche la sigla sindacale NurSind attraverso il segretario territoriale Salvo Vaccaro. Nel mirino i ritardi nei tamponi. E proprio sul tema tamponi, come anticipato oggi da MeridioNews, lo screening è partito anche all’ospedale Castiglione-Prestianni di Bronte. All’interno della struttura non si registrano casi ma tra medici e infermieri ce ne sono alcuni che fanno la spola con Biancavilla per coprire dei turni al Santissima-Addolorata.
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