Sabato sera in un locale a luci rosse (IV parte)

Finito con la straniera, chiediamo a un’altra se possiamo fare qualche domanda. Si chiama Claudia, una ragazza dai capelli lunghissimi, lisci, con un abito nero, non particolarmente succinto, ma con le scarpe con un tacco di 15 centimetri.

Ci mettiamo nel camerino, per poter parlare senza la musica ad alto volume. Prima di iniziare l’intervista le chiediamo se nell’intervista possiamo scrivere il suo nome. “Sì – ci risponde – A casa lo sanno. Ho iniziato a fare questo lavoro 4 anni fa per un problema in famiglia. Io sono sposata. Quando è nato mio figlio ho interrotto per due anni, con l’intenzione di non rifarlo più, ma invece lo devo fare ancora”.

Claudia, come hai iniziato a ballare nei night club ?
Ho iniziato con un night dove facevo solo sala, cioè intrattenevo i clienti al tavolo.
Poi sono passata a fare inizialmente i “passaggi” solo in topless, poi a mano a mano sono andata avanti, ho organizzato uno spettacolo, non troppo coreografato, ma perlomeno con un nesso. Ora il mio lavoro consiste nell’esibizione di lap dance, nell’intrattenimento dei clienti in sala, qualche volta negli spettacoli e nello spogliarello integrale.

Hai lavorato sempre qui a Catania ?
Ho avuto dei periodi in cui giravo. Ho avuto modo di conoscere tanti altri locali della Sicilia e dell’Italia. Al Nord la gente è più disposta a spendere quella bevuta con la ragazza senza dover pretendere niente in cambio, qui il meridione è diverso, vorrebbero stringerti di più, mettere la mano sulla coscia. Per loro è un essere appagati per la bevuta che ti hanno offerto. Basta saperti gestire e ci lavori tranquillamente. Sai come evitarlo, tenerlo un po’ più calmo.

Ci sono delle differenze tra Nord e Sud ? 
Certo, tra Lombardia e Sicilia. A Nord la pensano in un modo, al Sud in un altro. Il lavoro è sempre lo stesso, ma sono i clienti che fanno la differenza.

Ci sono clienti che vi infastidiscono ?  
Molti. Ma quelli che infastidiscono, per la maggior parte, non hanno mai frequentato questi locali e siccome, per sentito dire, sanno che nei night si conclude qualcosa, pensano cioè che sia un puttanaio, se lo aspettano.
Vedi, non lo prendono come un posto dove uno si può divertire senza dover ricorrere necessariamente al sesso. Ci sono i posti dove si possono trovare le ragazze che si prostituiscono, cioè i bordelli. E poi per chi ragiona con la testa, il sesso ci vuole, ma deve essere una cosa fatta in due.
 

Cosa pensi dei clienti che frequentano questi locali ?
La maggior parte delle ragazze che fanno questo lavoro pensano che i clienti siano dei falliti, persone che “non hanno mai visto una donna”, nel senso che se arrivano qui è perché non sanno avere un approccio con le donne fuori da questi locali.
Io invece non la penso come loro, io ho incontrato anche tanta gente per bene, direttori di banche, avvocati, persone che hanno una famiglia, alla quale tengono tantissimo, che vengono qua senza uno scopo, senza dover arrivare a una “ conclusione”, si divertono, passando così la serata.

Mi dicevi che stai anche in sala, cioè al tavolo con i clienti. Che cosa vi raccontano ?
Al contrario di quello che la gente pensi, il cliente difficilmente ti racconta la sua vita. Anzi, è l’unica cosa che non ti raccontano, raramente ti dice che ha problemi a casa, che litiga con la moglie. Invece, si parla della vita di tutti i giorni, dei loro gusti, dei nostri, di quello che ci piace fare nel quotidiano. Venire qua non è un modo per risolvere i propri problemi, ma solo per svagarti con la mente. Tanto, i problemi, anche se vieni qua, non li risolvi.

Di solito quanto state al tavolo ?  
In media un quarto d’ora, il tempo della consumazione. E’ nel nostro interesse.
Non dobbiamo cercare di far bere lui, ma di farci offrire noi da bere. Cioè chi si alza ubriaco dal tavolo siamo noi, ma noi di solito non beviamo alcool ti devi sapere gestire, non per forza si deve bere alcool, ma anche succo di frutta tutta la sera.

E si arriva allo champagne ?
Sì, io bevo solo quello.

Come funziona ?
Semplice, io gli chiedo se mi offre da bere e se lui mi dice sì, gli chiedo il prosecchino, (Claudia intendeva per champagne …)cioè la bottiglietta da 33 cl. Sai, è comodissima, costa 30 euro e possiamo bere in due, invece se prendo una sola consumazione, chiaramente offerta da chi mi invita al tavolo, devo bere da sola e a lui costa 14 euro. 
 
Quindi, 14 euro tu, altri 14 lui se vuole bere…
No, per i clienti le consumazioni costano 7 euro, invece se vuole offrire da bere alla ragazza, ne deve sborsare 14. Ma in realtà non è la consumazione che il cliente paga il doppio, ma la mia compagnia, il tempo che io dedico a lui.

Voi avete un comportamento diverso in base al cliente che vi trovate davanti ?
Se è facoltoso, se è uno studente universitario, un operaio?
In questo lavoro bisogna essere furbe, saperci fare con i clienti, non ti ci devi buttare addosso, o farti toccare. Basta saper parlare, sedurlo con le parole, saperlo fare sentire importante, a suo agio. E innanzitutto renderti simpatica, perché se un cliente viene qua e si siede al tavolo con una ragazza deve passare un bel quarto d’ora.

 
Ma siete tutte simpatiche ai tavoli ?
No, quando il cliente ci sceglie dobbiamo sederci al tavolo e farci offrire qualcosa.
Ma ci sono ragazze che si scocciano a parlargli, e che annuiscono ogni tanto, proprio perché non ne possono fare a meno.
 

Non sembra difficile stare al tavolo…
No, per niente. Il cliente ha bisogno di una ragazza che gli faccia una testa quadrata e così almeno è contento! In questo lavoro è tutta questione di sapere usare il cervello.

Prima mi dicevi che sei sposata. Tuo marito cosa ne pensa del tuo lavoro, è mai venuto a vedere un tuo spettacolo?
In passato no, ma di recente una sera mentre mi esibivo l’ho notato tra i clienti.
Noi abbiamo un rapporto troppo bello, basato sulla fiducia dell’uno verso l’altra. Per me questo è un lavoro normalissimo, come tutti gli altri, a differenza di quello che la gente pensa, che non è mai venuta qui a vedere gli spettacoli.
Intrattieni i clienti semplicemente parlando, ridendo, scherzando, come si può fare in qualsiasi altro locale, che sia un pub o un bar notturno, è la stessa cosa. E poi finisce tutto là.

Ma è geloso ?
Beh, non è tanto felice di vedermi lavorare qua. Però, il nostro rapporto è basato sulla fiducia reciproca. Cerchiamo di mantenere in piedi una famiglia e di tirarla avanti, lui si dà da fare da un lato, io dall’altro. 

Lo sanno a casa, i parenti e gli amici ?  Sei mai stata giudicata male ?
Sì che lo sanno. Mi apprezzano molto come persona, perché ho sempre superato gli ostacoli, non ho mai fatto retromarcia, amici e parenti, perché sono disposta ad andare avanti, non mi do mai per vinta.

Tu sei italiana. Ci sono rivalità tra le italiane e le straniere ?
Più che altro c’è rivalità tra le straniere. Non ho mi capito perché a volte le ragazze straniere litighino per cose stupidissime. A volte litigano perché una ha guardato l’altra. Ma non te la puoi prendere per questo o perché un’altra ha usato la tua canzone per esibirsi. Sono stronzate uniche, perché la musica non è di nessuno, la si ascolta in tutto il mondo, non si può dire “questa è mia la canzone”, le straniere non ragionano con la testa.


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