La tradizionale imbarcazione dei maritati, usata di solito nella festa della Madonna, è stata esposta per raccogliere fondi. «Servono 20mila euro per la ristrutturazione», spiega don Mazzoli. L'iniziativa, che ha raccolto solo 36 euro in due giorni, sarà ripetuta per tutta la giornata di oggi. Ne seguiranno altre
S.M. La Scala, selfie con barca per restauro chiesa Parroco: «Nostri gioielli in mostra, come al museo»
Un
selfie con la barca dei maritati per contribuire alla sistemazione del tetto della chiesa di Santa Maria la Scala. È l’idea messa in pratica, in occasione delle festività legate al 25 aprile, dal parroco della frazione di Acireale don Francesco Mazzoli: «Non è un modo per fare soldi ma per fare apprezzare alla gente i nostri gioielli», spiega a MeridioNews. Servono 20mila euro per coprire i costi della ristrutturazione. I fondi raccolti finora sono stati pochi, ma questo non scoraggia. L’iniziativa sarà ripetuta per tutta la giornata di oggi, in occasione della festa del primo maggio.
L’imbarcazione è fresca di restauro, ultimato nel pieno rispetto dello stile siciliano. Adesso, coi suoi colori sgargianti, fa bella mostra di sé nella piazzetta del borgo marinaro acese, proprio vicino alla chiesa. «In occasione della festa della Liberazione, contando sulla presenza di numerosi turisti – spiega il parroco – ho pensato che avremmo potuto cogliere l’occasione per chiedere un contributo libero in cambio di un selfie». Le foto sono state numerose ma la generosità non ha superato i 36 euro: la somma raccolta in un fine settimana. I soldi, tra l’altro, andranno ai bisognosi dell’Ucraina, come imposto da papa Francesco a tutte le parrocchie del pianeta.
La chiesetta soffre le infiltrazioni d’acqua, e andrebbero sostituite alcune parti del sottotetto, oltre alle grondaie: «La struttura fa acqua da tutte le parti». E i locali parrocchiali non godono di salute migliore: «Servirebbero 60mila euro per ristrutturare tutto», precisa don Mazzoli. Anche le comuni cassette dell’elemosina, per i lavori a Santa Maria la Scala, sono leggere. «Finora ci sono solo un
centinaio di euro», sostiene il parroco. Anche se il Vaticano coprirà per la metà i costi dei lavori, insomma, la barca è in alto mare. Ma è proprio con l’imbarcazione dei maritati, alla quale presto si aggiungerà quella degli schietti (celibi, ndr) – ancora in restauro -, che la parrocchia intende affrontare la sfida.
«Il primo maggio ripeteremo l’iniziativa del
selfie – aggiunge il prete – Poi la barca sarà usata, con l’inizio della bella stagione, per accompagnare gli sposi in mare, e fare da set fotografico». La piccola flotta a remi di proprietà della chiesa, costruita 35 anni fa, è utilizzata nel corso della tradizionale festa della Madonna, che si tiene nel borgo marinaro acese ogni 30 agosto, da oltre cento anni. «Anche in quell’occasione speriamo di potere raccogliere un po’ di fondi», aggiunge il parroco. Per il quale l’iniziativa non va vista come una mera richiesta di denaro: «Anche al museo si paga un contributo per vedere delle opere d’arte, e le nostre barche lo sono».