Dopo una lunga malattia si è spento questa mattina lo storico rappresentante della destra catanese, nonché deputato nazionale dal 1994. Amici e nemici politici lo ricordano come un combattente. L'avvocato Enzo Trantino: «Per uomini come lui diventa inconciliabile il senso statico della morte»
Rugby, botte e sentimento Addio a Paolone, figura storica dell’Msi
È morto Benito Paolone, storico rappresentante della destra catanese. E lo piangono ex camerati e avversari politici. Figura storica, conosciutissimo in città, pochi giorni fa al suo capezzale ha ricevuto perfino la visita dell’amico Silvio Berlusconi. Ma chi era Benito Paolone? Classe ’33, originario di Campobasso, trasferitosi a Catania, iniziò a fare politica con l’Msi passando dal consiglio comunale a quello regionale per arrivare alla Camera della Repubblica italiana nel 1994. Ma anche allenatore prima e presidente poi da presidente nella squadra di rugby Amatori Catania, il cui sito web è oggi in lutto. «Il sito è chiuso in segno di lutto per il nostro primo tifoso» cè scritto sotto la foto di Paolone. Aveva 78 anni e da qualche tempo lottava contro il cancro. Amici e nemici lo piangono, perché, come dice il suo amico e collega politico Enzo Trantino: «Pur avendo legittimi motivi per essere implacabile contro gli avversari, riusciva sempre a mettere in fondo i suoi risentimenti per esaltare i sentimenti».
Messaggi di cordoglio arrivano da ogni dove e tutti lo descrivono come un leone ruggente. Un uomo capace di far fronte ad ogni avversità. Uno di quelli che come scriveva Francesco Merlo sul Corriere nel 1994, raccontando di una rissa alla Camera con Paolone protagonista assoluto, ti dice «io ti mangio il cuore», ma poi ti abbraccia. «Sono stato vicino a lui tutta la vita» afferma Trantino ricordando lamico ancora un po incredulo davanti alla verità dei fatti. Secondo Enzo Trantino, infatti «ci sono uomini, e Benito appartiene a questa ristretta schiera, per cui diventa inconciliabile il senso statico della morte, perché in ogni manifestazione, sia impegnata che ordinaria, mostrava una tempra da combattente. Credeva intensamente in quel che faceva, nello sport, nella politica e nella vita». Per Enzo Trantino, dunque, «tutta la città perde il suo grande cuore che non conosce riposo». Era stimato da tutti, amici e nemici politici, come conferma Pippo Pignataro ex dirigente del Pci: «Lo stimavo molto e credo lui stimasse me. Era un politico leale e senza furbizia. Faceva politica con un alto senso dello stato, per passione e non per i privilegi» ricorda.
Cordoglio anche da parte del sindaco della città etnea, Raffaele Stancanelli, che ricorda il grande amore di Benito Paolone nei confronti della città di Catania, lui che catanese non era: «Paolone è stato un protagonista attivo di questa città che amava con tutte le sue forze, una passione civile che ha guidato le scelte di tutta la sua vita per difendere unideale di libertà e responsabilità. Ci mancheranno il suo rigore morale, la generosità, il coraggio e lo spirito di servizio che lo hanno reso un personaggio autentico e sincero. Un riferimento per tanti giovani».
E la settimana scorsa, già ricoverato in una clinica catanese, Benito Paolone ha incontrato lex premier Silvio Belusconi. È stato un dei suoi ultimi desideri quello di rincontrare lamico lombardo a cui ha anche affidato le sorti della sua squadra: lAmatori Catania. «Benito Paolone è un grande combattente e lo è stato sia nello sport sia nella politica. È una persona di una trasparenza assoluta, un grande combattente per la libertà » ha affermato Berlusconi venuto apposta a trovare lamico.