Riscoprire il Bastione degli Infetti Il Fai etneo candida il bene a luogo del cuore

«Se vincesse sugli altri candidati, otterrebbe contributi utili per essere nuovamente fruibile dalla cittadinanza». Il bene archeologico in questione è il Bastione degli Infetti, un luogo simbolo del centro storico catanese. Il monumento è stato candidato dalla delegazione catanese del Fondo ambiente Italia al contest nazionale Luogo del cuore 2014. A presentare la candidatura ufficiale è il delegato etneo del Fai Giambattista Condorelli. «I cittadini possono esprimere la propria preferenza entro il 30 novembre, sul sito dell’ente o con carta e penna recandosi in una delle nostre sedi, alla vecchia maniera», spiega Condorelli. L’idea è quella di restituire al quartiere e alla città il bastione più integro tra quelli della cinta muraria cinquecentesca di Catania. L’area storico-artistica al momento è visitabile soltanto nella sua parte interna. «L’esterno è circondato da abitazioni abbandonate, sventrate e fatiscenti che potrebbero essere dapprima acquistate dal suo proprietario grazie a una parte dei contribuiti Fai messi in palio per l’iniziativa – afferma Condorelli -, e successivamente demolite». L’obiettivo finale dell’abbattimento delle costruzioni è quello di riportare alla luce circa 50 metri di lunghezza del paramento esterno del Bastione realizzato da Carlo V.

A sostenere la nomination del Bastione degli Infetti è anche una parte della cittadinanza attiva che ha deciso di organizzarsi all’interno di un comitato di promozione del bene archeologico. Il gruppo – ancora in fieri – ha fissato per oggi alle ore 17 al liceo artistico Emilio Greco la prima riunione operativa. «Invitiamo chiunque fosse interessato alla rivitalizzazione di questo luogo a partecipare, perché i cittadini sono una risorsa che va usata», commenta Salvatore Castro. «Spesso il Comune di Catania ha agito contrariamente agli interessi della collettività e l’attuale amministrazione non è da meno perché non ha una linea politica chiara in questa materia», afferma Castro – già presidente del comitato popolare Antico Corso – noto alle cronache per la battaglia contro la realizzazione di un plesso di aule dell’Unict nel Reclusorio della Purità.

I problemi del bene storico sito «nell’area dove in epoca calcidese nacque la città», sono numerosi e necessitano di interventi puntuali principalmente sulla vegetazione incontrollata e sugli edifici pericolanti. «Quello che si potrebbe realizzare nel Bastione degli Infetti ha il solo limite della fantasia e – continua Castro – si va da aree verdi a panchine, dalla creazione di una zona ludica per bambini all’adeguamento dell’illuminazione». L’idea principale, poi, è quella di dare vita a «un percorso archeologico completo che contenga anche l’ex Monastero dei Benedettini in un’area che conta il Bastione del Tindaro, la Chiesa dell’Idria, il Reclusorio del Santo Bambino, le Mura Normanne, una ricca necropoli e un decumano romano», elenca Castro. Una zona, nel corso della storia, interessata da numerose speculazioni. «Nel Medioevo la collina sottostante venne spianata per scopi militari, successivamente il quartiere, considerato periferia urbana, fu oggetto di speculazioni edilizie con la realizzazione delle case popolari, di una scuola e dell’ospedale Santo Bambino», racconta.

«Nell’immaginario della gente comune c’è solo la logica dell’oggi, dell’arrusti e mangia e manca la consapevolezza che Catania ha una storia importante e imponente da salvaguardare», afferma Castro. Per rivitalizzare il Bastione degli Infetti e per presentare l’iniziativa Luoghi del cuore 2014 il costituendo comitato cittadino di promozione del bene archeologico e il Fai Catania hanno intenzione di organizzare una festa medievale e alcuni spettacoli artistici. «L’appuntamento è al Bastione degli Infetti a ottobre, in una giornata tra il 3 e il 4», conclude Castro.

 


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Un costituendo comitato cittadino di promozione della struttura - il bastione più integro tra quelli della cinta muraria cinquecentesca - e la delegazione etnea del Fondo ambiente Italia presentano la candidatura del bene archeologico al contest nazionale. «Nell'immaginario della gente comune c’è solo la logica dell’oggi, manca la consapevolezza che Catania ha una storia importante e imponente da salvaguardare», afferma Salvatore Castro, presidente del comitato popolare Antico Corso

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