All'istituto nautico Luigi Rizzo, gli insegnanti di navigazione marittima propongono da qualche tempo corsi extracurricolari sull'idrografia. «Specialisti che meritano un albo professionale», spiegano. Diversi i settori di applicazione della materia
Riposto, a scuola per capire come sono fatti i fondali Docenti: «L’idrografo è un mestiere che ha un futuro»
Conoscere il mare non significa soltanto sapere da cosa sia popolato, ma anche comprendere come sono fatti i fondali. La loro forma, i loro contorni. E questo vale ancora più oggi nell’ottica di un mondo interconnesso con le infrastrutture che corrono spesso sott’acqua collegando paesi anche molto distanti tra loro. Questa concezione è alla base della scelta da parte dell’istituto nautico Luigi Rizzo di Riposto di proporre agli studenti corsi extracurricolari per l’approfondimento della figura dell’idrografo. «A livello internazionale è conosciuta perlopiù come hydrographic surveyor che tradotto in italiano viene reso come rilevatore idrografico – raccontano i docenti di navigazione marittima dell’ITTL Luigi Rizzo, diretto dalla dirigente scolastica Maria Catena Trovato -. Parliamo di professionisti che operano in ambienti marini tanto onshore che offshore, occupandosi della raccolta di dati scientifici e della mappatura della topografia sottomarina».
Come detto, gli utilizzi di tali studi sono molteplici: «Facilitano la ricerca marina sulle correnti oceaniche e gli effetti del cambiamento climatico, ma anche l’industrializzazione in ambienti marini», proseguono i docenti. In tal senso, l’applicazione va dalla costruzione dei porti agli interventi per la protezione delle coste, fino alla realizzazione di infrastrutture che collegano nazioni diverse, a volte anche continenti. «Posare un cavo su un fondale significa sapere cosa c’è sott’acqua, capirne la morfologia – continua Monaca – parliamo di una professione che ha competenze specifiche, anche se ancora oggi non ha il riconoscimento che merita».
L’obiettivo dell’Ihs – la società italiana di idrografia – è quello di spingere le istituzioni alla costituzione di un albo professionale così come accade nel caso degli ingegneri. «Di recente abbiamo avviato un’interlocuzione con il ministero per lo Sviluppo economico. Si tratta di un traguardo molto importante», ammette Gudo Monaca, uno dei docenti dell’istituto ripostese, che a tal proposito lo scorso mese ha partecipato a un convegno internazionale a Bari, sponsorizzato dall’Institute of Electrical and Electronic Engineers (Ieee).
Nell’attesa di sviluppi a livello istituzionale, la quotidianità a Riposto è fatta di lezioni teoriche e pratiche che serviranno a quanti, dopo avere acquisito il diploma, vorranno provare a inserirsi nel campo dell’idrografia. «Fino a poco tempo fa quella dell’idrografo era una professione riservata esclusivamente alla marina militare – spiega Monaca -. Oggi invece ci sono possibilità importanti anche per i civili, come nel caso del master di secondo livello che si svolge a Genova, a cui possono prendere parte anche i laureati in materie scientifiche. Proprio per questo – conclude il docente – all’istituto nautico di Riposto offriamo una formazione su una scienza che domani potrà rappresentare per gli allievi un’importante opportunità nel mondo del lavoro». Un altro seminario sul tema dell’idrografia si terrà il 30 novembre nell’aula magna dell’istituto Luigi Rizzo.