«Sono stati fermati l’armatore, il capitano e il vicecapitano della nave e sette membri dell’equipaggio». Finisce a Cipro, almeno per il momento, il viaggio verso la Sicilia della C-Star, la nave noleggiata dal gruppo di estrema destra Generazione identitaria per collaborare con la guardia costiera libica al fine di riportare indietro i migranti che attraversano il Mediterraneo. A darne notizia è il quotidiano cipriota Yeniduzen. Le nove persone dell’equipaggio sarebbero state fermate dalle autorità turco-cipriote nel porto di Famagosta con l’accusa di «divieto di circolazione» e «possesso di documenti falsi». Alcuni componenti dell’equipaggio, originari dello Sri Lanka, avrebbero pagato per salire a bordo. In particolare cinque di loro avrebbero raccontato a un’associazione per i diritti umani di aver pagato diecimila euro per essere trasportati in Italia.
Della vicenda, il gruppo Generazione Identitaria fornisce la sua versione in una nota: «Abbiamo noleggiato una barca, la C-Star: una imbarcazione che ha solcato diversi mari e oceani. La sua crew è composta da diverse nazionalità, qualcosa di particolarmente comune nel mondo marittimo. A bordo, secondo la compagnia, vi erano 20 apprendisti marinai. I suddetti hanno pagato per fare miglia su quella nave, al fine di conseguire il loro diploma. Una banale pratica del tutto legale. Questi marinai dovevano inizialmente sbarcare in Egitto, ma non è stato possibile. Dunque hanno approfittato del fatto che la nave passasse a Cipro per lasciare la barca definitivamente e tornare a casa. Da cosa ci è stato riferito dall’aeroporto, gli apprendisti stavano per tornare nel proprio paese d’origine quando delle Ong gli hanno offerto di restare in Europa e di richiedere asilo a Cipro facendo loro promesse e donandogli soldi. Quindici apprendisti hanno rifiutato, tornandosene a casa, mente altri cinque si sono fatti corrompere ed ora stanno costruendo false accuse contro il proprietario della nave».
Secondo il quotidiano cipriota, invece, tutti i membri dell’equipaggio (non è chiaro se venti o 25) sono stati interrogati. Cinque di loro, gli stessi che avrebbero raccontato di aver pagato per salire a bordo, avrebbero espresso la volontà di fare domanda d’asilo. Inoltre diversi membri dell’equipaggio dello Sri Lanka avrebbero dichiarato che i documenti in loro possesso sono falsi. Secondo il responsabile del porto, sentito sempre dal giornale Yeniduzen, «la nave C-Star avrebbe dovuto attraccare solo per fare rifornimento e proseguire verso la Tunisia, adesso però è ferma su disposizione della polizia».
Nonostante questo, gli attivisti di estrema destra annunciano di voler andare avanti. «Noi vogliamo muoverci in accordo con la legge, attendere il risultato delle investigazioni e nel frattempo ci prenderemo il tempo necessario per far partire la missione nel migliore dei modi».
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