Una richiesta di presa di posizione presentata ai vertici del Comune di Motta Sant’Anastasia a pochi giorni dall’ennesimo rinvio della questione rifiuti a livello regionale e a ridosso della nuova conferenza dei servizi sulla chiusura della discarica mottese. Da qualche giorno la Regione ha rinnovato ancora una volta le disposizioni che autorizzano lo sbancamento della spazzatura di gran parte della Sicilia nella discarica di contrada Valanghe d’inverno gestita dalla Oikos spa. Un impianto che da quasi un anno non dispone delle autorizzazioni necessarie, sottoposto a commissariamento prefettizio e il cui proprietario Domenico Proto è uno degli imputati del processo Terra mia. «Queste ordinanze, continuamente reiterate, hanno tanti motivi per cui non stanno in piedi. Ma a causa dell’emergenza vengono comunque disposte», afferma Annalisa Puglisi, consigliera comunale del gruppo Autonomia mottese. A gravare sulle continue proroghe è «la mancanza di piano rifiuti: ci impedisce di dare alternative allo sversamento nella discarica di Motta».
Assieme ai colleghi d’opposizione Concetto Roccasalva (anche lui di Autonomia mottese), Daniela Greco (Movimento 5 stelle), Antonella Santagati (Lista primavera), Antonella Di Mauro (Movimento libero) e Carmelo Occhipinti (Insieme per Motta), Puglisi ha chiesto che l’assemblea comunale si riunisca in una sessione urgente. Motivo: «Vogliamo che il sindaco e il consiglio comunale dicano con i fatti che questa situazione non può continuare così», sottolinea.
Nello specifico, l’opposizione in consiglio chiede che l’amministrazione «come indirizzo politico del consiglio comunale presenti ricorso contro l’ordinanza presidenziale, poiché i provvedimenti risultano pregiudizievoli per la salute e per l’ambiente della collettività alla cui tutela il Comune è preposto – scrivono nella mozione – e così dimostri l’interesse a una corretta gestione dei rifiuti a livello regionale in quanto incide evidentemente su interessi propri dell’ente». «È un’esortazione», lo definisce Annalisa Puglisi. Un appello fondato sul timore che lo stallo continui anche per i prossimi mesi.
Come si legge nel documento, infatti, «il progetto di chiusura della discarica è stato presentato dalla Oikos entro il termine fissato (31 agosto 2014), ma la Regione non ha ancora provveduto in merito, risultando così palesemente inadempiente, a dispetto dei gravissimi profili di rischio ambientale evidenziati in seno alla relazione della commissione ispettiva». I rilievi sono quelli compiuti oltre un anno fa dai tecnici inviati dall’allora assessore ai Rifiuti Niccolò Marino e ribaditi poi dagli inquirenti della procura di Palermo che ha indagato sulle presunte violazioni compiute nel rilascio delle autorizzazioni per le attività di società private in diverse province della Sicilia.
Una impasse che dura da luglio 2014, come messo in risalto anche dagli stessi vertici del dipartimento regionale Acque e rifiuti che ha convocato per giovedì 28 maggio un nuovo incontro con le parti interessate – Arpa, comuni di Motta e della vicina Misterbianco, Azienda sanitaria provinciale, la stessa Oikos – per ottenere in maniera definitiva i pareri sul progetto di chiusura. Nella convocazione, i tecnici della Regione sottolineano «l’improcrastinabilità dell’iter istruttorio di approvazione del progetto di chiusura della discarica» e che «tale ritardo continua a comportare lo slittamento dell’attuazione del provvedimento del 22 luglio 2014».
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