Rifiuti, il Codacons protesta contro lo stop alla raccolta «L’ordinanza regionale lede i diritti dei cittadini»

L’ordinanza con la quale la Regione siciliana ha intimato ai cittadini di un nutrito gruppo di Comuni del Palermitano e dell’Agrigentino di tenere i rifiuti in casa per un certo numero di giorni in attesa di trovare una discarica aperta non convince il Codacons. Il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori annuncia azioni civili e penali, a cominciare da un esposto alla magistratura. Il Codacon ipotizza i reati di interruzione di pubblico servizio di violenza privata. E annuncia l’avvio di un’azione collettiva per il risarcimento dei danni. «Da mesi – si legge nel comunicato del Codacons – la situazione dei rifiuti è divenuta insostenibile e concretamente pericolosa per la salute e l’incolumità pubblica. Cumuli e cumuli di immondizia accatastati anche in punti di notevole frequenza (come, ad esempio, l’area circostante la stazione Piraineto, nel tratto di collegamento ferroviario tra Palermo e l’aeroporto). Si tratta di vere e proprie discariche a cielo aperto che da troppo tempo sfregiano e mortificano il territorio di Palermo e dei paesi della provincia».

«I contribuenti – prosegue il Coordinamento delle associazioni che operano in favore dei cittadini – assistono indignati ed inermi, costretti pure a subire le conseguenze di ordinanze restrittive, come quella regionale della quale si è appreso nelle ultime ore, per nulla risolutorie, frutto di eccesso di potere e confermative, semmai, dello stato di assoluta inadeguatezza a fronteggiare l’ormai prolungato problema dei rifiuti. Appare infatti insensata e dannosa la recente ordinanza con la quale il governo della Regione avrebbe vietato di gettare la spazzatura in discarica per sette giorni, costringendo, di fatto, i sindaci dei Comuni a invitare i propri cittadini a trattenere i rifiuti in casa per evitare il disastro ambientale. Il Codacons giudica scandaloso tale provvedimento per l’enorme portata lesiva dei diritti dei cittadini-contribuenti, i quali, pur pagando la Tari, oltre a schivare per strada cataste di immondizia, si troveranno costretti fino al 6 gennaio ad avere le proprie case agghindate a festa e contemporaneamente ricolme di rifiuti».

Il termine del 6 gennaio riguarda i cittadini dei Comuni del Palermitano che dal 31 dicembre, di fatto, si tengono l’immondizia in casa (Ficarazzi, Balestrate, Borgetto, Capaci, Cinisi, Giardinello, Isola delle Femmine, Montelepre, Torretta, Trappeto, Cefalù, Termini Imerese, Trabia, Palazzo Adriano, Prizzi, Caccamo, Misilmeri, Belmonte Mezzagno, Bisacquino, Campofiorito, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Corleone, Giuliana, Altofonte, Camporeale, Piana degli Albanesi, Roccamena, San Cipirello, San Giuseppe Jato, Santa Cristina Gela, Altavilla Milicia, Bolognetta, Campofelice di Fitalia, Casteldaccia, Castronovo di Sicilia, Cefalà Diana, Ciminna, Godrano, Lercara Friddi, Marineo, Mezzojuso, Misilmeri, Roccapalumba, Santa Flavia, Ventimiglia di Sicilia, Vicari e Villafrati). Dal 6 gennaio toccherà ai cittadini di un bel gruppo di Comuni dell’Agrigentino – capoluogo compreso – di tenersi in casa l’immondizia (Agrigento, Aragona, Cammarata, Castrofilippo, Casteltermini, Favara, Grotte, Joppolo Giancaxio, Lampedusa, Linosa, Porto Empedocle, Racalmuto, Raffadali, San Giovanni Gemini, Santa Elisabetta, Comitini, Sant’Angelo Muxaro, Canicattì, Ravanusa, Camastra, Campobello di Licata, Licata, Naro e Palma di Montechiaro). Il Codacons chiede l’intervento del governo nazionale «per l’adozione di provvedimenti urgenti che possano anche conferire, temporaneamente, maggiori poteri ai sindaci dei Comuni interessati e che possano, se del caso, condurre a speciali commissariamenti e il blocco del pagamento della Tari».

Sulla vicenda è già intervenuto il presidente dell’Anci Sicilia (Associazione nazionale dei Comuni Italiani), Leoluca Orlando, che è anche sindaco di Palermo. Orlando ha accusato il governo regionale di creare l’emergenza per favorire i gestori privati delle discariche. E, da sindaco del capoluogo siciliano, ha aggiunto che la discarica di Bellolampo (la discarica pubblica del Comune di Palermo) è disponibile per ricevere i rifiuti dei Comuni del Palermitano. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, da parte sua, ha annunciato una querela nei confronti di Orlando.

Sulla vicenda interviene il parlamentare regionale Vincenzo Figuccia, che ricopre anche il ruolo di coordinatore di Forza Italia della provincia di Palermo. «In questa querelle tra Orlando e Crocetta – dice Figuccia – i veri sconfitti sono i cittadini accusati da Orlando di inciviltà e privati a causa dall’incompetenza di Crocetta dei preziosi fondi Pac». Figuccia fa riferimento a una dichiarazione di Orlando che ha definito «incivili» i palermitani che gettano l’immondizia per le strade. 


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Il coordinamento di associazioni in difesa dei consumatori annuncia battaglia contro il divieto di conferimento in discarica per numerosi Comuni in provincia di Palermo e Agrigento. Un provvedimento sul quale si sono dati battaglia anche il sindaco palermitano Leoluca Orlando e il governatore Rosario Crocetta. E per il parlamentare regionale Figuccia «i veri sconfitti sono i cittadini»

Il coordinamento di associazioni in difesa dei consumatori annuncia battaglia contro il divieto di conferimento in discarica per numerosi Comuni in provincia di Palermo e Agrigento. Un provvedimento sul quale si sono dati battaglia anche il sindaco palermitano Leoluca Orlando e il governatore Rosario Crocetta. E per il parlamentare regionale Figuccia «i veri sconfitti sono i cittadini»

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